BERSAGLIO NON UMANO: INTERVISTA CON BARONE

REGIA: LEONARDO BARONE

ATTORI:  GIORGIO BORRONI, CARLO SORTINO, LEONARDO BARONE 

GENERE: SCI-FI

ANNO: 2023

Dopo un anno di pausa dopo il lungometraggio thriller “Negli occhi della preda” torna Leonardo Barone con un nuovo corto dal titolo “Bersaglio non umano” in cui è presente la componente in computer grafica che aveva contraddistinto i primi corti del regista di Piombino. Stavolta siamo in territorio sci-fi, un misterioso uomo sbuca da dietro un muretto e si ritrova a dover fronteggiare un misterioso robot uscita da una capsula scesa dal cielo, con l’aiuto dello stesso regista che interpreta il suo “aiutante”. Si tratta di un cortometraggio che fa tornare il regista in un certo senso alla sue origini, come abbiamo detto c’è abbondanza di computer grafica per questo corto sci-fi diretto e senza fronzoli, una trama semplice e dritta allo scopo con un colpo di scena finale che ribalta le carte in tavola. C’è spazio anche per un po’ di ironia con una divertente scena post titoli di coda, in sintesi devo dire il nuovo corto di Barone mi ha spiazzato, mi sarei aspettato un lavoro simile ai suoi ultimi “Negli occhi della preda” e “13 scatti” mentre questo invece assomiglia ad una versione più ragionata dei suoi primi lavori dove la cg era più presente, una sorta quindi di ritorno alle origini. Montaggio e computer grafica e produzione sono curati dallo stesso Barone che si avvale di Massimo Santucci per le musiche dal flavour lievemente futuristico che coprono gran parte del corto, solo il futuro potrà dirci che strada prenderà la prossima volta il regista toscano se insistere ancora con la sua vecchia fama di regista tecnologico o riproporci prodotti sulla scia dei suoi thriller e fantasy (“13 scatti”- che a mio avviso resta uno dei suoi lavori migliori assieme a “Negli occhi della preda”) staremo a vedere.

Intanto scopriamo qualcosa di più su questo cortometraggio parlando col regista Leonardo Barone

Dott.trash: Ciao Leonardo, il tuo nuovo corto sembra ricollegarsi al tuo vecchio stile da “regista tecnologico” che non ai tuoi ultimi film, un po’ un ritorno alle origini?

Leonardo Barone: Direi di si, per il mio ultimo lungometraggio “Negli Occhi Della Preda” avevo quasi messo completamente da parte gli effetti speciali, diciamo però che è più che altro una questione di sceneggiatura, un film thriller di solito non necessita di nessuna CGI, al massimo pochissima. Con “Bersaglio Non Umano” avevo voglia di fare qualcosa di diverso, qualcosa di molto breve che non solo mi avrebbe riportato alle origini, ma che mi avrebbe permesso di spingere sugli effetti speciali come non mai prima di adesso.

Dott.trash: Com’è stata la scelta per il casting?

Leonardo Barone: Avevo in mente una sola persona che potesse interpretare in modo perfetto il personaggio principale, ossia “Giorgio Borroni”, con Giorgio collaboro da tempo, questa è la nostra quinta collaborazione,
tra di noi si è creato un grandissimo rapporto di amicizia ed anche una grandissima stima e fiducia
reciproca, sapevo che sarebbe stato perfetto per la parte.
Oltre un ritorno alle origini, questo cortometraggio segna anche il mio ritorno alla recitazione, non recitavo in una mia opera dai tempi di “È Solo Un Gioco”, cortometraggio horror scritto da Roberto Ricci, parliamo quindi del 2019, dopo quattro anni avevo voglia di rimettermi in gioco anche come attore, d’altronde recitare mi è sempre piaciuto, nel cortometraggio ho un ruolo da Co-Protagonista.
Nel film breve ha un piccolo ruolo anche l’attore/regista Carlo Sortino, la sua parte è stata inserita a metà riprese, quando mi ha detto che sarebbe venuto in Italia per ritirare un premio a Livorno, ne ho approfittato per inserirlo nel cast.
La voce narrante infine è stata affidata all’attore/doppiatore Paolo Massaria, con Paolo avevo già collaborato nel film “Negli Occhi Della Preda”. 

Dott.trash: dov’è stato girato “Bersaglio non umano?” Puoi dirci qualcosa sulle locations?

Leonardo Barone: A Piombino, nella città dove sono nato e cresciuto, salvo qualche breve scena, Piombino non era
più stata la location principale di una mia opera dal 2017, quando girai il lungometraggio amatoriale “La Maschera Nera”, successivamente mi ero spostato in varie zone della Toscana come Prato, Firenze e Lucignano, ma anche al di fuori di questa regione, come per esempio fu per “È Solo Un Gioco” dove come location fu scelto Montefiascone.
Avevo voglia di tornare a girare qui. Un regista ha molti vantaggi nel girare le scene nella propria città, ha un maggior controllo sul territorio e si evita la stanchezza del viaggio con il necessario spostamento dell’attrezzatura.
La location principale è situata nella parte più alta della città, in un punto dove il paese finisce ed inizia la natura, lì vi è un grande piazzale sterrato circondato da alberi dove quando ero un bambino ci veniva sempre piazzato il Luna Park. Adesso il Luna Park si è spostato poco più sotto e di solito quel luogo resta deserto, io cercavo qualcosa di desolante ed ho pensato che potesse fare al caso mio.

Dott.trash: il finale lascia presagire un sequel, ci sarà?

Leonardo Barone: L’idea di un sequel mi piace molto, in effetti ci stò pensando seriamente, ci sono tutti i presupposti
per farlo, chissà, vedremo…

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