É SOLO UN GIOCO INTERVISTA CON BARONE

REGIA: LEONARDO BARONE

ATTORI: GIULIA QUERCIOLI, MICHELLE KOSSLER, CHRISTIAN LENZI, GABRIEL DORIGO BADEA

GENERE: HORROR

ANNO: 2019

DISTRIBUZIONE ITALIANA: CORTO INDIPENDENTE

Leonardo Barone il regista tecnologico italiano torna con questo nuovo lavoro tratto da un racconto del giallista Roberto Ricci (racconto pubblicato anche sulle pagine del Dott.Trash) questa volta l’uso della computer grafica si fa piu discreto e meno invasivo supportando una divertente storia in cui un gruppo di amici decide di ritrovarsi tutti assieme per testare un nuovo videogioco ideato da amici programmatori. A dir la verità si tratta di un videogame piuttosto macabro in cui un killer mascherato si muove in uno spazio virtuale che ricostruisce con estrema cura le vie e le persone che i protagonisti conoscono ed a cui sono legati, ma qual’è il confine fra realtà e finzione? Barone sfrutta al meglio il piccolo budget a disposizione, mettendo la sua “firma” digitale sugli omicidi visibili sullo schermo del televisore usato dai protagonisti per giocare, su tutti spicca il divertente omicidio del grezzo avvocato la cui testa esplode in mille pezzi, sicuramente con un budget più alto si sarebbe potuto osare di più, “É solo…” è un divertente cortometraggio che fa della spensieratezza e del divertimento allo stato puro i suoi punti di forza, lo scrittore Ricci lascia la sua firma anche nel corto limitandosi ad una divertente e brevissima comparsata nel game. Divertente, violento ma senza esagerare, un prodotto che non annoia lo spettatore, che va dritto allo scopo senza fronzoli, chi rinuncerebbe a giocare ad un videogame dove può uccidere anche chi gli stà antipatico senza correre alcun rischio? Ma attenti, i rischi forse ci sono per davvero.

Adesso scopriremo qualcosa di più direttamente dal regista:

Dott.trash: Ciao Leonardo, parlaci della genesi del corto e della tua collaborazione con Ricci

Leonardo Barone: Circa un anno fà Roberto mi contattò dicendo di aver appena finito un nuovo racconto horror, mi disse che gli sarebbe piaciuto che ne venisse fatto un cortometraggio e che io sarei stato il regista perfetto dato che mi piace giocare con gli effetti speciali,
lessi il racconto e lo trovai molto interessante, ma dovetti metterlo momentaneamente da parte per finire altri progetti su cui avevo iniziato a lavorare, fino ad oggi.
Non ho faticato molto nel buttare giù la sceneggiatura dato che la maggior parte delle situazioni e dei dialoghi erano già scritti nel racconto di Roberto, diciamo che ho fatto un pò da supervisore aggiungendo e modificando qualcosina cercando di non
snaturare troppo l’opera originale dello scrittore.

Dott.trash: Sappiamo che sei definito il regista digitale per il tuo largo uso della computer grafica per quanto riguarda gli effetti speciali, tuttavia qui la C.G. mi sembra più contenuta, concordi?

Leonardo Barone: Assolutamente si, stavolta ho cercato di non abusarne e metterla solo dove ritenevo necessario, in realtà già dalla mia precedente opera “Un regista a effetto speciale” la CG aveva iniziato ad essere molto più
contenuta rispetto a “Black Hole“, (In assoluto la mia opera dove uso maggiormente la CG), questo perchè negli ultimi tempi ho voluto allontanarmi un pò dal trash puro e creare opere che siano anche un pò più mature e credibili.
In realtà Roberto all’inizio mi chiese di sfoggiare al massimo le mie abilità sulla CG, poi però mi sono reso conto che non sarebbe stato necessario per la riuscita del prodotto, entrambi siamo soddisfatti del risultato finale.

Dott.trash: Sappiamo che il budget del corto era contenutissimo hai incontrato difficoltà a causa di questo?

Leonardo Barone: Al “no budget” ormai ci sono abituato, più che altro abbiamo avuto poco tempo per le riprese, questo non mi ha permesso di fare molti “ciak” ma tutto sommato non è stato un grande problema.
Per la seconda volta la splendida cornice del lago di Bolsena è stata il set di una mia opera, quì avevo paura che ci potesse essere qualche problema per organizzare le riprese dato che la sceneggiatura
prevedeva la presenza di più persone lo stesso giorno, fortunatamente tutto è andato liscio, apparte il fatto che un membro del cast non è potuto venire per impegni familiari, difatti all’inizio per il ruolo
del commissario avevo scritturato il mio amico regista Andrea Maccarri, successivamente sostituito da Marcella Pantalisi che non smetterò mai di ringraziare per avermi permesso per la seconda volta di girare delle scene nel suo bellisimo resort “Casasorgente“, la location si adatta molto bene ad un horror perchè è un luogo piuttosto isolato, misterioso ed intrigante ed ha aggiunto un grandissimo valore alla fotografia.
Dott.trash: Parlaci degli attori, com’è stato scelto il cast, sono tutti dilettanti o provengono dal teatro?

Leonardo Barone: In questo cortometraggio ci sono diverse novità, la prima è che questa volta per gli zombie mi sono avvalso di truccatori professionisti, addirittura tre, usare la CG per ricreare gli zombi come feci in “Black Hole” è sempre divertente,
ma niente che possa essere paragonato a quello che può darti un make up artist specializzato in horror, ed i risultati si vedono.

La seconda novità è quella che per la prima volta in una mia opera io non interpreto il ruolo di protagonista ma bensì un ruolo minore, è una scelta che ho voluto fare perchè alla lunga risulta troppo stressante recitare e stare dietro alla macchina da presa
allo stesso tempo, inoltre in questo modo ho potuto dedicarmi maggiormente alla cura della regia.

Questo ci porta ai quattro attori protagonisti, che dire, non potrei essere più soddisfatto di loro, a dire il vero tutti i membri del cast sono stati molto bravi ed hanno perfettamente caratterizzato il personaggio che andavano ad interpretare,
la maggior parte di loro provengono dal teatro ed alcuni di loro avevano già recitato in alcuni cortometraggi ed addirittura in film.

Dott.trash: Essendo un regista che fa largo uso della computer grafica ed essendo presente nel film la tematica dei videogiochi ti sei sentito a tuo agio con questo soggetto?

Leonardo Barone: Mi sono sentito a casa mia, in passato realizzai un fan film su Resident Evil, e poi Black Hole si ispirava anche a videogiochi come Deadspace.
Credo che sia il motivo per cui Roberto Ricci abbia scelto di affidare il progetto a me, sapeva che era perfettamente in linea con i lavori che avevo fatto in passato.

Dott.trash: All’inizio del corto una didascalia ci avverte che fra pochi anni i videogames avranno una grafica iper realistica, cosa pensi di questa cosa? Sarà un bene oppure alcuni players rischieranno davvero di perdere il contatto con la realtà?

Leonardo Barone: Non sò dire l’impatto che avrà sui giocatori, credo che come tutte le cose ci saranno dei lati negativi.

Dott.trash: Pensi di presentare il corto in qualche festival?

Leonardo Barone: Certamente, conto di portarlo in qualche festival italiano e se possibile anche all’estero.

Dott.trash: Progetti futuri?

Leonardo Barone: Credo di aver bisogno di qualche mese di pausa, poi inizieranno i lavori del mio nuovo fantasy.

Dott.trash: Ringrazio Barone per l’intervista che mi ha concesso.

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