13 SCATTI INTERVISTA CON LEONARDO BARONE

REGIA: LEONARDO BARONE

ATTORI: NICOLE PETRUZZA, CHRISTIAN LENZI, MARIACHIARA CASILLO, GABRIEL DORIGO BADEA, SOFIA GIUNTINI

GENERE: FANTASY

ANNO: 2020

DISTRIBUZIONE ITALIANA: INDIPENDENTE

Cosa fareste se improvvisamente trovaste una magica macchina fotografica in grado di farvi visitare posti lontani o dimensioni ultraterrene? Avendo a disposizione 13 soli scatti cosa visitereste? Vorreste rivedere una persona cara che non c’è più? “13 scatti” è il nuovo lavoro del regista Leonardo Barone soprannominato il regista tecnologico per l’alta dose di computer grafica che solitamente usa nei suoi lavori, (“È solo un gioco“, “Romeo, un regista a effetto speciale“, “Black Hole“) questa nuova fatica (di cui Barone è sia direttore che produttore assieme a Gabriel Badea) si rivela un lavoro molto diverso dai precedenti, più intimista, niente fantascienza o splatter ma una sorta di fiaba fantasy ricca di sentimento.

La protagonista è una donna triste e fragile che ha perso sua figlia, il peso del lutto si fà sentire molto e lei cerca un illusorio sollievo nel bere, un giorno qualunque in un museo trova abbandonata in terra una vecchia macchina fotografica che si rivelerà presto essere dotata di poteri magici, dopo alcuni scatti di prova  la protagonista finisce pure all’interno del fantastico mondo di un fumetto finchè deciderà di provare a far visita alla sua piccola. Successivamente il mondo “dell’oltre” si rivelerà anche insidioso e non privo di pericoli.

La bella colonna sonora di Luca Buosi è una musica delicata e triste che ben si adatta alle atmosfere del film, una melodia sospesa che con eleganza e semplicità apre il cortometraggio accompagnandoci per buona parte del film, Barone sceglie  interni eleganti dovei colori risaltano, c’è posto anche per un po’ di ironia come dimostra il siparietto fumettistico in bianco e nero, (forse inserito in quanto il regista è un amante dei fumetti) qui troviamo immagini statiche con i classici balloons attraverso i quali i personaggi si esprimono.

I movimenti di macchina seguono sempre i passi della protagonista ma senza marcare troppo il personaggio con primissimi piani, il momento più toccante è sicuramente quello dell’incontro madre figlia in una location all’aperto che vuole essere una sorta di dimensione paradisiaca simboleggiata dalla scultura dell’angelo dalla quale la bimba fa capolino, un chiaro simbolismo angelico che sottolinea la sequenza madre di tutto il cortometraggio. Stranamente poi il lavoro di Barone si fà più “buio” i colori accesi lasciano il posto a colori più scuri ed a una illuminazione dai toni più foschi ed introspettivi. Il nuovo lavoro di Barone è difficilmente catalogabile si potrebbe un fantasy sentimentale, probabilmente ad oggi il suo miglior film.

Scambiamo due parole con Barone per scoprire di più sul suo film:

Dott.trash: Ciao Leonardo parlaci della genesi di questo nuovo lavoro, sembra una cosa molto diversa dai tuoi film prodotti fino ad ora…

Leonardo Barone: Ho iniziato a scrivere la sceneggiatura lo scorso anno, la macchina fotografica è uno strumento molto affascinante,sopratutto quelle antiche, nel mondo videoludico ricordo la saga di videogiochi giapponese Project Zero (2001-2006), dove giocavamo nei panni di una ragazzina armata di una macchina fotografica all’ interno di un palazzo pieno di fantasmi e l’unico modo per rivelare la loro posizione era quello di scattare delle foto. Ma riguardo il cinema, non ricordo pellicole cui la storia ruoti attorno ad una macchina fotografica, fatta eccezione per il recentissimo Polaroid (2019) di Lars Klevberg.
Tuttavia mi sono ispirato ad un cortometraggio del 2008 chiamato The Black Hole dove un impiegato trova un buco nero magico disegnato in un foglio capace di trasportarlo ovunque.


Dott.trash: So che sei anche produttore di questa opera insieme a Gabriel Badea, dicci qualcosa di questa collaborazione

Leonardo Barone: Anche questa mia ultima opera è totalmente autoprodotta, non è finanziata da nessun produttore o associazione, quindi il budget è bassissimo, circa mille euro, fortunatamente il mio amico Gabriel Dorigo Badea ha deciso di farmi da Co-produttore aiutandomi anche dal punto di vista economico, ho conosciuto Gabriel circa due anni fà, siamo diventati subito dei grandi amici, tra di noi c’è molta empatia e condividiamo moltissime cose tra cui la voglia di osare emettersi in gioco, sono contento di aver trovato uno come lui, è anche uno dei protagonisti del mio cortometraggio precedente: “È solo un gioco“, scritto da Roberto Ricci

Dott.trash: Il tuo film sembra essere un fantasy a tinte sentimentali, dove la fotografia ha colori molto accesi ma verso la fine ho notato che le luci e  i colori si fanno più scuri, volevi sottolineare la parte più “dark” del film?

Leonardo Barone: Il film è stato girato quasi tutto a Lucignano (Arezzo) è un bellissimo borgo, molto suggestivo, si adatta molto ad un opera fantasy, ciò mi ha permesso di ricreare un atmosfera
molto particolare.Devo ringraziare molto il comune, il sindaco, il consigliere comunale, gli enti delle varie associazioni e tutti gli abitanti che mi hanno messo a totale disposizione il borgo,compreso il museo, luogo dove ruota tutta la storia.Una delle scene finali è stata girata a Lajatico al
Teatro del silenzio, ma ci sono scene che sono state girate anche a Piombino, Castiglion del lago, Castiglion Fiorentino e Tuoro sul Trasimeno.
Avevo già da tempo in mente questo finale che strizza un pò l’occhio al thriller ed a detta di molti anche all’horror, un finale che lascia spazio anche ad un possibile sequel, infatti questo cortometraggio potrebbe essere l’episodio pilota di una web serie divisa in tre parti, non ho ancora deciso, vedremo, ma funziona benissimo anche come singola opera, essendo anche molto autoconclusiva.
C’è da dire anche che un pò tutte le mie opere sono degli ibridi, a me è sempre piaciuto mischiare i generi, l’ho sempre fatto, ecco perchè 13 Scatti pur essendo sopratutto un fantasy melodrammatico ha anche degli elementi thriller ed anche un pizzico di horror psicologico, ma credo sia un horror un pò alla Tim Burton, molto gotico, ma che alla fine non fà paura e lo possono guardare anche i bambini.

Dott.trash: C’è anche una sequenza “a fumetti” dove la protagonista finisce in un mondo fantastico dove i personaggi si esprimono con le “nuvolette” (o baloons) hai inserito questa sequenza in quanto amante dei fumetti? Volevi che la protagonista interagisse anche in questo contesto?

Leonardo Barone: Certo, non solo per il fatto che in passato sono stato un assiduo lettore di fumetti, il fatto è che la macchina fotografica è in grado di trasportare la persona ovunque scatti una foto, compreso fumetti, film, libri e quant’altro,questo dava spazio a moltissimi risvolti in fatto di sceneggiatura e storia, ho cercato di variare il più possibile, vi erano anche altri elementi e situazioni da
poter inserire ma ho preferito non farlo, spesso, sopratutto ai tempi di La Maschera Nera e Black Hole ero solito inserire una tonnellata di effetti speciali non curandomi che la maggior parte apparivano abbastanza maldestri e contribuivano a dare all’opera un aspetto troppo amatoriale, da allora ho cercato di diminuire la quantità di CG concentrandomi di più sulla qualità.
In 13 Scatti gli effetti speciali sono pochi ma ben fatti e distribuiti, questo in aggiunta al fatto di essere un pò maturato in termini di regia e montaggio ha fatto in modo che questa mia ultima opera appaia più professionale rispetto ai miei precedenti lavori, ma sopratutto fà in modo che questo mio ultimo cortometraggio sia la mia prima opera non trash.
All’inizio avevo previsto di inserire anche una scena horro rcon Giorgio Borroni che ho successivamente tolto perchè volevo che l’opera non deviasse troppo dai binari fantasy.

Dott.trash: Parlaci un po’ della colonna sonora 

Leonardo Barone: Volevo che la narrazione diventasse sempre più forte arrivando a coinvolgere lo spettatore sempre di più, a tal proposito devo fare un applauso all’eccezionale lavoro svolto dal compositore friulano Luca Buosi, non avevo mai lavorato con uno così bravo, in 13 Scatti la componente
sonora era fondamentale, perchè i dialoghi sono ridotti al minimo, fortuna che lo scorso anno mentre stavo scrivendo la sceneggiatura mi contattò dicendomi che sarebbe stato interessato a comporre le musiche del mio prossimo progetto, Luca Buosi aveva già vinto dei premi in ambito cinematografico ed anche al di fuori, mi fece sentire qualcosa di suo e mi piacque subito, lui lavora con molti strumenti, sopratutto con il piano ed il suo stile si sposava molto bene con la narrazione del cortometraggio, sapevo che avrebbe fatto un lavoro eccezionale, non avevo dubbi, non potevo essere più fortunato. 

Dott.trash: Parlaci della scelta del cast, in particolare della protagonista, com’è nata questa collaborazione?

Leonardo Barone: Se non fosse esistita Nicole Petruzza avrei dovuto inventarla, è perfetta per quel ruolo, lo stile fantasy gli si addice molto, con quello stile molto semplice mi ricorda moltissimo attrici come Dana Plato, Neve Campbell e Jennifer Connelly, è una bravissima attrice ed anche una persona molto umile, il tipo di persone con cui mi piace lavorare.
Il cortometraggio funziona benissimo sopratutto grazie alla sua bravura.
Nicole si è formata presso l’Accademia d’arte Drammatica Cassiopea a Roma, ed ha recitato in diversi spot tv, film e cortometraggi, è una delle protagoniste dell’horror Divina Mortis di Josh
Heisenberg. Sono molto soddisfatto anche di tutti gli attoriCo-protagonisti, ritengo che solo dei bravi attori possano far funzionare un progetto molto particolare come questo,dove si recita più che altro con lo sguardo e le emozioni,con alcuni di loro avevo già lavorato nel mio precedente cortometraggio “È solo un gioco“, (Christian Lenzi, Gabriel Badea, Ilaria Fratini), con Mariachiara Casillo invece era la prima volta che lavoravo,è una modella/fotomodella/attrice che viene dalla Scuola di Cinema Immagina di Firenze, la stessa scuola da cui provengono Christian Lenzi e Gabriel Badea.
Maria è recentemente apparsa come fotomodella sulle pagine di Mondospettacolo.
La figlia di Sara è interpretata da Sofia Giuntini, una bambina di 7 anni che si stà facendo conoscere molto nell’ambiente del Baby Fashion Model, lavorando con le più famose campagne mondiali come
Moda Benetton, Pitti, Roberto Cavalli e Saucony.
Lavorare con i bambini non è mai facile ma devo dire che Sofia è stata molto brava e professionale e non potrebbe essere altrimenti dato che in due anni ha girato ben 27 spot pubblicitari.

Dott.trash: Per chi non ha visto il film “13 scatti” risulta essere un titolo enigmatico, quasi una sentenza, come ti è venuto in mente? Avevi pensato anche ad altri possibili titoli?

Leonardo Barone:  Credo abbia una trama abbastanza semplice e lineare, non credo sia un opera cervellotica, anche se credo vada vista più di una volta per coglierne tutte le sfumature. Sinceramente no, pensai subito a 13 Scatti, mi piaceva il numero 13 perchè è un numero particolare, mi ricordava una
delle mie saghe horror preferite, “Venerdì 13” 

Dott.trash: Progetti futuri?

Leonardo Barone: Credo che mi prenderò una breve pausa, ho realizzato quattro opere tutte d’un fiato una dietro l’altra, lo sforzo è veramente enorme, specialmente senza una produzione alle spalle, ho bisogno di rallentare un pò, per il momento ho una parte nel nuovo film del mio amico regista Andrea Maccarri, per la regia di Riccardo Cappari, l’horror Dawn of Vincent. Ho iniziato a scrivere una nuova sceneggiatura, sarà probabilmente un mediometraggio di genere thriller dove parteciperà come attore anche Carlo Sortino.
Un saluto a tutti voi, ci vediamo presto.

 

 

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