REGIA: SEVERIN FIALA-VERONIKA FRANZ

ATTORI: RILEY KEOUGH, JAEDEN MARTELL, LIA McHUGH, ALICIA SILVERSTONE, 

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: THRILLER PSICOLOGICO

ANNO: 2020

DISTRIBUZIONE ITALIANA: EAGLE PICTURES

The lodge” è un thriller psicologico di Severin Fiala e Veronika Franz, un lavoro che esce dagli schemi del thriller classico, o meglio un lavoro che parte come uno scontato thriller già visto per approdare a lidi piuttosto insoliti a metà strada fra un dramma nero e un thriller psicologico. Mia e Aiden sono due bambini che vivono il dramma del suicidio della madre a causa del divorzio, il padre Richard ha una nuova fidanzata, Grace, e per farla conoscere meglio ai suoi figli decide di fargli passare con loro un periodo nella casa in montagna.

Ma Grace si porta dietro molti tomenti nati da un’oscura figura paterna che era a capo di una setta religiosa, i tormenti, gli psicofarmaci ed uno scherzo ben orchestrato faranno vacillare la sua fragile mente. Il cast è stato scelto bene, Alicia Silverstone (“Batman e Robin” “Tropic thunder” “Vamps”) è perfetta nel ruolo della fragile madre che non regge il divorzio, il suo personaggio sarà protagonista di una scena inaspettata e scioccante, Jaeden Martell (“IT capitolo II” “Cena con delitto”) è un giovane attore molto promettente qui alle prese con un adolescente che cerca di essere forte davanti alle avversità della vita ed ideatore del “gioco” che darà il colpo di grazia alla mente di Grace. Richard Armitage è un altro punto a favore del film, attore molto famoso, ( “Star wars episodio 1”, “Lo hobbit”, “Ocean 8”) qui si trova alla prese con un padre che cerca di riprendere in mano la propria vita.

Il film inizialmente ci porta sui falsi binari del già visto presentandoci una classica situazione da thrillerino: un posto isolato, un padre assente e due ragazzini in balia di una psicopatica, tuttavia la situazione muta radicalmente, lo spettatore viene messo su false piste non proprio originali, fino a scoprire la verità fra fantasmi del passato (la figura paterna che cerca di portarla fondo in modo metaforico con la scena dell’annegamento) crisi di personalità, simbologia religiosa (la casa sperduta nella neve nella quale arriva Grace nel suo vagare fra la neve ha qualcosa nella sua architettura che ricorda la croce) e un forte senso di gelo e isolamento che ci accompagna per tutta la durata dell’opera. Un film dalla fotografia fredda, fatto di un microcosmo che diventa un mondo a parte, una regia molto professionale che cerca soluzioni sempre originali: l’inquadratura dei palloncini neri che salgono verso il cielo in contrapposizione alla croce cristiana simbolo di speranza una inquadratura dal basso molto suggestiva, oppure l’inquadratura ravvicinata dell’aspirina che sciogliendosi sale verso l’alto, accostata metaforicamente all’allontanarsi della madre che se ne va, sono soluzioni affatto scontate.

Il tema dello scherzo di due ragazzini innocenti come molla che fà scattare la psicopatologia (comunque già presente) e fa riemergere fantasmi mai cancellati del tutto di un passato oscuro (interessante il tema della religione deviata che reca danni a posteriori) è sicuramente un punto di vista molto originale, tuttavia non credo che “The lodge” sia un film che lo spettatore riguardi con lo stesso piacere della prima volta, il suo svolgimento è piuttosto lento (per carità non è una colpa e la sceneggiatura lo richiede)  ci sono alcuni tempi morti e una volta capito il funzionamento del suo meccanismo il gusto di ripetere l’esperienza viene meno. Un prodotto abbastanza originale con alcuni difetti e diversi pregi, consigliato a chi ama i thriller psicologici ma non a chi vuole ad ogni costo sangue ed azione.

 

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