SOLO GLI AMANTI SOPRAVVIVONO

REGIA: JIM JARMUSCH

ATTORI:  TILDA SWINTON, TOM HIDDLESTON, MIA WASIKOWSKA, ANTON YELKIN

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: DRAMMATICO-NOIR-HORROR

ANNO:  2013

“Solo gli amanti sopravvivono” è un film di Jim Jarmusch (della corposa durata di due ore) e prodotto dal duo Thoms-Brundig, il film  ci mostra alternandole (all’inizio) le vicende di due vampiri Adam ed Eve che vivono molto distanti, Adam è un personaggio molto scanzonato, quasi punk, i loro nomi probabilmente richiamano l’eterna coppia dell’eden condannati a vivere in eterno e vedere continuamente il mondo cambiare attorno a loro. La musica sembra cucita sul personaggio di Adam, una colonna sonora rock triste e distorta una serie di assoli che riecheggiano già nella parte iniziale mentre il nostro vampiro guida attraverso una zona buia e fatiscente della città, colonna sonora legata alla caratterizzazione del personaggio che ha un debole per il rock anni ’60-’70,  mentre Eve (Tilda Swinton) è una donna dall’aria sciupata un e stanca.

Siamo davanti a due vampiri moderni, metropolitani,  vediamo l’adattamento del vampiro moderno, ben diverso dal succhiasangue classico, non più caccia ai vivi il sangue viene preso dagli ospedali in modo più discreto a suon di corruzione, il sangue bevuto da eleganti bicchierini assume la valenza di una droga, sembra di assistere alla “botta psichedelica” di un hippy degli anni ’70 ed è proprio questo a rendere originale il film. Adam è un vampiro che si comporta come un redivivo anni ’70  che stride col contesto attuale, una scheggia impazzita di un passato prossimo ma ormai remoto vista la velocità con la quale il mondo cambia, velocità con la quale nemmeno gli immortali sembrano tenere il passo. Anche l’abitazione di Adam è squisitamente retrò, televisori anni ’70, una marea di dischi, divani vecchi ecc… un film dall’andamento lento e riflessivo talvolta ridondante (lo spettatore medio lo troverà sicuramente noioso)  che ci dà modo di assaporare ogni singola parte. I personaggi sono un trio di vampiri scanzonati e depressi fra i quali troviamo anche William Shakespeare sotto falso nome, paradossalmente gli umani vengono definiti dai vampiri degli “zombi” esseri che hanno commesso infinite atrocità nella storia e che loro ormai guardano con disinteresse e distacco, un distacco pessimista e malinconico.

L’appartamento dove i due si ritrovano è un microcosmo dal sapore anni ’70 dove tutto il resto è lasciato fuori, un universo intimo e privato, fino alla metà del film c’è un equilibrio fra i due personaggi che sarà spezzata dal terzo incomodo Ava (Mia Wasikowska “Piercing“, “Crimson Peak“)  sorella di Eve, C’è da dire che “Solo…” non è propriamente un film horror ma piuttosto un dramma a tinte noir con sfumature orrorifiche un film molto introspettivo incentrato su tre vampiri ala deriva nel mondo moderno, Ava è l’elemento della discordia, una vampira fuori controllo che metterà a dura prova la routine dei due. La musica è sempre presente con i suoi riverberi di chitarra tristi e oscuri, tappeto sonoro per due vite allo sbando senza più senso,  che sia lo scenario urbano e notturno americano o l’esotica Tangeri, l’aura di abbandono e degrado urbano e sempre presente e sembra un riflesso della vita dei nostri sfortunati succhiasangue. Il montaggio è sempre molto disteso e rilassante, e contribuisce a rendere bene l’idea di un continuo trip dal sapore urban-dark, un’atmosfera retrò da pub vecchio stile dove una sera qualunque ad un concerto possiamo trovare creature soprannaturali perfettamente nascoste fra la gente comune. L’aspetto del vampiro che è decaduto assieme alla società che lo circonda è la cifra stilistica del film di Jarmush, un vampiro non più nobile che non si erge più al di sopra degli umani ma che anzi li guarda con sconforto, come un vecchio insegnate che vede i suoi allievi ripetere sempre gli stessi errori di era in era e alla fine li abbandona stanco e triste.

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