REGIA: JOHN CARPENTER

ATTORI:  JAMES WOODS, DANIEL BALDWIN, THOMAS IAN GRIFFITH

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: HORROR-ACTION

ANNO: 1998

Nel 1998 Carpenter si accingeva a dirigere il terz’ultimo lungometraggio (almeno per il momento) della sua carriera, un vampire movie fracassone, un blockbuster in pieno stile americano con personaggi sopra le righe, “Vampires” è un b movie che contiene echi di “Dal tramonto all’alba” e una ambientazione lievemente western soprattutto negli scenari desertici e nella sequenza del massacro dei frati. Il film ottenne un buon riscontro di pubblico e ne scaturirono altri due seguiti girati da altri registi: “Il cacciatore delle tenebre” di Tommy Lee Wallace (prodotto da Carpenter) e “Vampires 3” di Marty Weiss (prodotto da Kottenbrook e Einbinder) Jack Crow è un cacciatore di vampiri per conto del vaticano che grazie al suo team uccide i non morti come un vero e proprio cacciatore di taglie ma una sera mentre festeggiano la vittoria in un recente scontro con i non morti dovranno fare i conti con Valek, il loro oscuro signore.

Successivamente Jack apprende dal cardinale Alba che Valek intende concludere un potente rituale che gli permetterebbe di sopravvivere anche alla luce del sole. Visto che il team Jack è stato ormai decimato non gli resta che mettere in piedi una nuova squadra e mettersi sulle tracce di una croce particolare custodita in un monastero che serve a Valek per il suo rituale. “Vampires” ci propone personaggi sopra le righe con armi spesso pacchiane, spesso le situazioni sono più da film action che non horror tout court con dei vampiri sicuramente poco in linea con l’idea di vampiro più classica, non temono croci, niente acqua santa o aglio ma almeno sono fortemente vulnerabili alla luce del sole. Il cast è molto buono James Woods (“Come eravamo”, “Videodrome”) è Jack il capo dei cacciatori di vampiri Daniel Baldwin (“Harley Davidson e Marlboro man”)  è il suo braccio destro, mentre Thomas Griffith è il tenebroso Valek, i personaggi sono ben caratterizzati e sembrano usciti da un fumetto tuttavia la sceneggiatura è tratta dal libro “Vampires” di John Steakley.

Lo splatter è presente in scene dove la violenza è elevata (bellissimo il tizio diviso in due parti che si apre  come una scatoletta) una violenza che si scatena spesso dalle gesta del tenebroso capo dei vampiri: uomini divisi in due, mani che perforano corpi, morsi alla gola ecc… “Vampires” è un gran giocattolone che non fa paura, diverte si ma Carpenter ci aveva abituati a ben altro, l’elegante “Fog“, il terrificante “La cosa” che ebbe una nutrita serie di cloni, e l’originalissimo “Essi vivono“, questo “Vampires” si pone nel mezzo, non male ma troppo action, forse un po’ troppo fumettoso.  Il film ha un ottimo ritmo e sicuramente lo spettatore non si annoia mai, è interessante il legame psichico che si crea fra i vampiro ed i suoi adepti, questa è una delle poche cose che lega Valek al vampirismo più classico (anche nel “Dracula” di Coppola c’è questa cosa) il suo personaggio funziona molto bene come cattivone supremo, forte ed elegante. Le scenografie un po’ western presenti in diverse sequenze lo rendono un prodotto un po’ atipico e ben riconoscibile, se cercate solo un film horror di puro svago con una buona dose di sangue e tanto action questo farà al caso vostro, un film che traghettò la figura del vampiro verso la definitiva modernità, se cercate un film per capire bene come la figura dei vampiri si presenti sugli schermi moderni questo è sicuramente uno degli esempi più significativi.

 

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