A GARDEN WITHOUT BIRDS

REGIA: AKIRA NOBI

REPERIBILITÀ: BASSA

GENERE: SPLATTER-WEIRD-SPERIMENTALE

ANNO: 1992

DISTRIBUZIONE ITALIANA: NON ESISTE UNA VERSIONE ITALIANA

 

Dal sol levante arriva questo scioccante (e piuttosto sconosciuto) prodotto assolutamente weird e dalla regia grezza, un gruppo di amici si trova in una stanza d’hotel per assumere droghe e successivamente massacrarsi a vicenda. Tutto qui? Si e no. Nel senso che questo corto (dura 22 min…) è un prodotto estremamente difficile da inquadrare a partire dal poetico ed enigmatico titolo, “Un giardino senza uccelli”è forse una sinistra metafora sulla follia umana? Sul lato oscuro della nostra psiche? Non è dato saperlo, tutto viene lasciato alla libera interpretazione. L’opera si apre con un bianco e nero che ne enfatizza la cripticità, trovano spazio anche momenti piuttosto visionari ed artistici come la ripresa degli ascensori che salgono e scendono con le loro luci sognanti il tutto sottolineato da una delicata musica che contrasta totalmente il contenuto del film.

Poi a sorpresa arrivano anche brevi sprazzi di colore, (brevi visioni oniriche) arriva lo splatter con la prima sequenza di morte a colori: la testa di una ragazza schiacciata da un tir, ma la cosa esilarante è che spesso in questo film la morte viene dipinta come un allegro momento di gioco, senza cattiveria, senza reale intenzione di far soffrire. Ci sono accenni sadomaso come la ragazza vestita di pelle e feticismi vari come il tipo che lecca le scarpe coi tacchi e si fà frustare, il tutto  sottolineato da una musica soave e poetica, a volte oscura.

Fra ragazze che si staccano la lingua a  morsi uomini strafatti che vagano indossando calze a rete, cuori umani mangiati ed un’esilarante morte con un cavatappi ficcato in testa, arriviamo ad una sequenza altamente disturbante (ed a colori) di una ragazza che partorisce subito dopo aver fatto l’amore col suo ragazzo che con estrema leggerezza allestisce un falò ed arrostisce il bambino (roba davvero atroce). Alla fine sembra esserci un illusorio “vincitore della bella serata” ma forse è solo un abbaglio. Insomma “Garden…” non è il solito prodotto splatter underground, ma un film di difficile catalogazione, sperimentale, a suo modo poetico ma anche e soprattutto visionario ed atroce, perverso ma artistico, un macabro puzzle di sensazioni regalateci da Akira Nobi che ha all’attivo  altri quattro film underground, roba non per tutti.

Feticismo a go go

Beh qui i commenti sono superflui….

Sado-party !

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