REGIA:  MICHAEL CHAVES

ATTORI:  TAISSA FARMIGA, JONAS BLOQUET, STORM REID, SUZANNE BERTISH

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: HORROR/ESORCISTICO

ANNO:  2023

The nun 2” è l’ennesimo film della serie di “The conjuring” che ormai è una delle serie più lunghe degli ultimi anni anche con diversi spin off all’attivo, è il seguito di “The nun” di Corin Hardy, stavolta a dirigere la malefica suora tocca a Michael Chaves regista del deludente “La llorona -le lacrime del male” e “The conjuring-per ordine del diavolo” . Il precedente film di Hardy a mio avviso è comunque superiore a questo ennesimo capitolo che non è brutto ma si attesta su una buona sufficienza e niente più. La sceneggiatura di Ian Goldberg, Richard Naing e Akela Cooper vede il ritorno del personaggio di suor Irene (Taissa Farmiga) sopravvissuta nel precedente capitolo all’attacco del demone Valak nel convento di Santa Carta, al convento arriva una nuova sorella la ribelle suor Debra (Storm Reid) che mal sopporta la vita monastica in quanto obbligata dalla famiglia a prendere i voti. Intanto Irene vien informata da un cardinale che una serie di brutali omicidi stanno insanguinando l’europa in cui le vittime sono tutti religiosi (preti e suore) forse Valak è tornato e sta cercando qualcosa, una famosa e sacra reliquia: gli occhi di santa Lucia una potente reliquia. Intanto in un collegio francese Sophie si invaghisce di Maurice un uomo che lavora come aiutante nel collegio, cosa si cela nella misteriosa cappella del collegio? Quale personaggio non sospetto è portatore del demone Valak? Le riprese in interni la fanno da padrone con una fotografia scura, ambienti quasi sempre poco illuminati da usare per una lunga serie di Jumpscare spesso riusciti in un ambiente malsano e claustrofobico, i personaggi manca un po’ di caratterizzazione come la suora “ribelle” personaggio stucchevole di cui si poteva fare a meno. “The nun” è un esorcistico con qualcosa del tonaca movie (ninsploitation) disseminato di jumpscare per tutta la sua durata, tanto che se qualcuno non conoscesse il significato della parola vedendo questo film capirebbe bene il concetto. Questo film è molto meglio di “La Llorona” sia a livello di sceneggiatura che di ambientazione ma tuttavia non riesce sufficientemente ad elevarsi al di sopra della media in quanto certe situazioni esorcistiche sanno un po’ di già visto, l’atmosfera non è male, questo convento (e il collegio) pieno di anfratti bui, spazi oscuri da dove emerge il male, c’è spazio ovviamente anche per le contorsioni esorcistiche qui comunque non esagerate. La fotografia di Tristan Nyby sa come cogliere il meglio in questi anfratti polverosi e decadenti talvolta illuminati da fiamme infernali creando un buon contrasto di colori, “The nun 2” non è un brutto film semplicemente è uno di quei prodotti dai quali era forse lecito aspettarsi un po’ più di originalità, un film buono per intrattenere senza troppe pretese ma che stà un gradino sotto al primo capitolo. Comunque nonostante sia pieno di ingredienti già visti e non sia un’opera particolarmente originale “The nun” pare che al botteghino stia andando molto bene, segno di un pubblico che continua ad apprezzare la saga di “The conjuring” che i produttori hanno proposto ormai in quasi tutte le salse.  Un finale prevedibilmente aperto spiana la strada ad un altro seguito, una saga che ormai conta numerosi film e si prepara ad altrettanti spin off.

 

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