THE ETERNAL CYCLE OF ILLUSION+INTERVISTA CON NICOLA PEGG

REGIA: NICOLA PATTARO PEGG

ATTORI: ALICE CAPRA, MARTINA CARNIATO, ROBERTO CARNIO

REPERIBILITÀ: SI TROVA SU YOU TUBE

GENERE: THRILLER PSICOLOGICO

ANNO: 2018

DISTRIBUZIONE ITALIANA: THE BLOOR PICTURES

Questo corto di Nicola Pegg è stata una gradita sorpresa, un piccolo lavoro che riesce ad uscire dagli schemi, un’opera difficilmente catalogabile, siamo dalle parti del thriller psicologico colmo di rimandi filosofici, molto basato sulla (buona) recitazione degli attori, e la fotografia, molto curata, con colori piuttosto vivi. 

The eternal cycle…” ha una struttura narrativa non lineare, (forse circolare come suggerisce il titolo?) una ragazza si ritrova a fare i conti col suo passato prossimo, con la fine di una storia sentimentale importante, lacrime nere come la notte le rigano il volto mentre guida senza meta chiedendosi il perchè della fine della sua storia d’amore, c’è dunque il tema centrale del distacco (evidenziato nella scena dove lui a letto lascia la sua mano) e nella parte centrale troviamo un lungo flashback che ci mostra la storia dalla nascita fino al triste epilogo. Dove porta tutto questo? Forse alla scoperta di una parte nascosta di noi stessi? Oppure alla nascita di una sorta di nostro io alternativo che non si rassegna alla fine di un amore?  Questo corto ha partecipato al FI-PI-LI Horror festival, e ci mostra un regista capace e consapevole dei suoi mezzi, che stavolta decide id esplorare territori di confine, niente splatter, niente mostri, ecc.. ma un’opera oscura, intimista e velata di una tristezza quasi commovente. Forse il messaggio del film lo troviamo nel monologo della protagonista alla guida: “chiunque troviamo prima o poi se ne va… 

Ma adesso cari amici è ora di sapere qualche curiosità in più direttamente da Nicola Pegg:

1 Dott.trash: Parlaci di questo nuovo corto, ho visto che ha partecipato al Fi-Pi-Li horror festival, com’è stata l’accoglienza?

Nicola Pegg: The Eternal Cycle of Illusionassieme adA Wistful MemoryeShapes”, conclude la “Trilogia delle illusioni”. Il tema che accomuna le opere è l’illusione di conoscere e controllare i grandi misteri che muovono l’umanità. In “A Wistful Memory” si tratta il tema della famiglia e dell’amore indissolubile che si crea tra una madre e sua figlia.
In “Shapes” il tema della crisi d’identità è il filo conduttore per un’avventura onirica in un teatro abbandonato.
In “The Eternal Cycle of Illusion”, seguiamo l’odissea di ricordi di una giovane ragazza alle prese con la fine di un grande amore. Quest’anno sia “The Eternal Cycle of Illusion” che “Shapes” hanno partecipato al fi-pi-li horror festival di Livorno, ricevendo molti commenti positivi.

2 Dott.trash: Definiresti “The eternal” un thriller psicologico?

Nicola Pegg: Lo definirei più un fantasy/psicologico, perché l’opera mostra per metà degli elementi reali, come un’auto, la strada, dei lampioni; ma per l’altra metà queste rappresentazioni sono mostrate come se fossimo all’interno di un sogno; per esempio la scena in auto, la quale la protagonista è illuminata in modo non realistico, con luci rosse e viola, con una sorta di nebbia fitta che le passa fuori dal finestrino. Per tutto il corto lo spettatore è in dubbio; si trova davanti a degli eventi che accadono nella realtà o solo nella mente della protagonista?

3 Dott.trash: La fotografia ed i colori sono molto belli, puoi dirci qualcosa al riguardo?

Nicola Pegg: La fotografia in questa opera è utilizzata come metodo di narrazione; i colori, le inquadrature, le scelte degli stacchi in montaggio sono tutti elementi che corrono di pari passo con la trama. Tutto il cortometraggio ha una fotografia che sta nel mezzo di un’atmosfera dark ma realistica ed un sogno. La realtà e l’immaginazione si fondono creando dei giochi di luce ed ombre la quale lo spettatore sprofonda e si lascia trascinare, nei meandri della mente.

4 Dott.trash: The eternal…” sembra una riflessione cupa sulla fine dell’amore e sul distacco, un’atmosfera molto intimista che mi ha un po’ ricordato l’altro tuo lavoro “Shapes“, a livello di atmosfera c’è qualche punto di contatto fra le due opere?

Nicola Pegg:  Come detto in precedenza le due opere sono unite dal concetto della perdita di grandi certezze esistenziali. In “Shapes” la protagonista all’inizio dell’opera crede ancora di poter trovare la sua identità pura, ma nella scena finale quando ammette a sé stessa che è troppo tardi per trovare la sua vera essenza, si lascia andare ad uno struggente pianto di consapevolezza, accettando senza poter cambiare la sua situazione esistenziale. In: “The eternal cycle of illusion” la protagonista si crea un alter ego che ha il compito di tenere in vita quell’amore che è appena finito, creandosi così una sorta di dimensione eterna in cui i due si ameranno per sempre. L’amore in questo corto viene rappresentato come se fosse un “elemento” , come l’aria, il vento, il fuoco, la terra. Un “elemento” così potente che riesce a distorcere la percezione di un individuo portandolo a crearsi un mondo alternativo in cui l’amore è un ciclo eterno. A differenza però di “Shapes”, qui la protagonista dopo aver raggiunto la consapevolezza di dover affrontare la realtà e di non poter vivere in un mondo illusorio, accetta la fine dell’amore e si presta a ricongiungersi col suo alte ego, verso un nuovo inizio nella realtà.

5 Dott.trash: Il titolo sembra un’allusione al sentimento amoroso visto come qualcosa destinato a finire, di chi è stata l’idea di utilizzare questo titolo per il corto?

Nicola Pegg: Assieme alla mia ragazza Anna Baldasso, che in “Shapes” ricoprì il ruolo di assistente alla regia e qui co-sceneggiatriceabbiamo voluto creare un titolo che sottolineasse ciò che la forza dell’amore riesce a creare nella mente della protagonista, ovvero un eterno ciclo di un amore che è finito e perciò illusorio.

Grazie Nicola per questa bella intervista !

 

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