REGIA: JAMES GUNN

ATTORI: MICHAEL ROOKER, NATHAN FILLION, GREGG HENRY

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: FANTAHORROR

ANNO: 2006

DISTRIBUZIONE ITALIANA:  UNIVERSAL PICTURES

Slither” è un film fantahorror con qualcosa degli animal horror e richiami ai vecchi film anni ’50-’60 quando c’era la moda delle invasioni aliene, in sostanza stavolta tocca a delle lumache spaziali terrorizzare lo spettatore a suon di sequenze horrorifiche in cui le nostre “piccoline” si intrufolano nella bocca dei malcapitati portando ad orribili mutazioni. Nonostante ad un primo sguardo si pensi di trovarci difronte ad una trashata di basso livello (e budget) man mano che avanziamo nella visione ci rendiamo conto che “Slither” ha diverse frecce nel suo arco, siamo in territori di B movie ma fatti come si deve, scarsa originalità ma tanto divertimento.

La sceneggiatura è molto semplice abbiamo la classica cittadina tranquilla, una cometa aliena che si schianta al suolo e sparge i suoi ospiti interni a combinare casini, il primo contagiato è Grant un uomo d’affari che tradisce la moglie interpretato alla grande da Michael Rooker attore che si trova a suo agio in ruoli da cattivo (ve lo ricordate il rozzo ed antipatico Merle di “Walking dead?“) e come non ricordarlo nel mitico “Henry pioggia di sangue” dove ricopriva il ruolo di protagonista? Nel ruolo della moglie dell’ untore troviamo Elizabeth Banks (“Spider man”, “The next three days”, “Hunger games”) attrice molto brava che nel 2019 si è data anche alla regia con “Charlie’s angels”. Fin dalle prime battute notiamo che il microcosmo rappresentato è colmo di personaggi da B movie vecchio stile: ubriaconi, mogli tradite, bifolchi, bambini innocenti pronti per diventare carne da macello. Il film rispolvera il caro vecchio tema dei parassiti alieni omaggiando in un certo senso anche il film di Carpenter mutandone però l’ambientazione, al posto di un’isolato avamposto abbiamo una tranquilla cittadina assediata, luogo classico per eccellenza di invasioni di vario genere targate anni ’70’-’80.

Gli effetti speciali di Don Rutherford sono fatti benissimo presentandoci lumache che entrano in bocca dimenandosi come ossesse, ex umani mutati dalle fattezze ormai deformate all’estremo (bella la mutazione di Grant che nel suo ghigno ricorda vagamente la “Cosa” di Carpenter,) agglomerati putridi di corpi che si fondono in un infernale matassa da voltastomaco, roba visivamente forte. Come non accorgersi poi dell’humor nero che fa spesso capolino fra le sequenze come nel caso della donna chiusa nel granaio ormai divenuta un vero e proprio alveare umano per le schifose lumache? James Gunn ha dimostrato di aver appreso bene la lezione dei vecchi B-movie e l’ha riproposta aggiornandola al nuovo millennio, non dimentichiamo infatti che il nostro aveva scritto la sceneggiatura di “Tromeo and Juliet” e “Terror firmer” due classici delle mitica Troma ma adesso ritroviamo il nostro regista in (belle) pellicole da Blockbuster come: “I guardiani della galassia”, chissà se il nostro eroe tornerà mai a deliziarci con altri B movie di questo calibro, in ogni caso aspettiamo speranzosi.

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