JURASSIC CITY

 

REGIA: SEAN CAIN

ATTORI: RAY WISE, KEVIN GAGE, DANA MELANIE, KAYLA KARLYLE

REPERIBILITÀ: MEDIO-ALTA, SI TROVA IN DVD

GENERE: ANIMAL HORROR-SCI FI

ANNO: 2015

DISTRIBUZIONE ITALIANA: LEONE FILM GROUP

MOMENTI CLOU:  TUTTO IL FILM

 

La “Leone film group” ci propone questa inguardabile copia di Jurassic park (dal titolo non vi erano dubbi) che già dalla copertina (recante un T-rex che nel film poi non viene quasi neppure mostrato se non per pochissimi secondi…) ha come unico intento quello di catturare qualche spettatore pirla che lo ha confuso col film di Spielberg o con un suo sequel.

La trama è molto semplice, in un laboratorio segreto gestito da un tizio senza scrupoli chiamato Lo Franco evade un velociraptor, mentre i restanti raptor saranno trasferiti in un carcere di massima sicurezza. Le protagoniste sono un gruppo di liceali idiote (arrestate per schiamazzi notturni) che faranno squadra con alcuni detenuti fra cui un serial killer, per fronteggiare i raptor a piede libero. Già dalla prima scena splatter in cui una guardia viene uccisa dal raptor, capiamo cosa il film ci propinerà: creature fatte con una orribile computer grafica e scene ridicole a volontà.

Nella sequenza iniziale sopra citata, quando il raptor viene ucciso con un lancia granate ci sganasciamo dal ridere in quanto la qualità degli effetti speciali è pari a quella di un videogioco di bassa lega, con la creatura fatta al computer che stona totalmente con l’ambiente circostante, saltando poi in aria in maniera irrealistica (questi ributtanti special effects sono a “cura” di tale “Lawson digital Arts”). Dopo questa prima sequenza lo scenario cambia, e ci troviamo alla solita festa da teenagers organizzata da una confraternita dove tutti bevono e si sballano (ma sono tutti cosi gli adolescenti in America?) e dove conosceremo le protagoniste, tipe stupide ma (ovviamente) fighissime. I dialoghi fanno pena, come nel caso della festa appena citata dove la “boss” incita la folla di oche a suon di:”siete puttanelle o lupi affamati?” (lo stemma di questa squallida confraternita è un lupo…) qui viene veramente voglia di premere stop e giocare a frisbee col DVD in quanto nelle soap opera ho sentito dialoghi di maggiore spessore. Intanto alla base segreta sono in allarme (non si sa bene per cosa, visto che il velociraptor che cercava la fuga è stato fatto fuori mah…) e Lo Franco decide di affidare al sergente il compito di trasportare con un furgone blindato alcuni raptor nei sotterranei di un carcere, il cui direttore è un amico che si spera non faccia domande. In questo frangente la sceneggiatura è assurda, cioè, ma di quale allarme stiamo parlando visto che si era ribellato un solo raptor?! Trasportarne altri in un furgone? Perchè? insomma, un delirio. A complicare le cose entra in scena Doyle Macmoran un serial killer trasportato ad Elkwood (il carcere dove i raptor sono trasferiti…) che si unirà poi al gruppo delle protagoniste. In questo trashone c’è la volontà di creare un indigesto minestrone di vari generi: animal horror,carcerario, action… buttati lì a caso, senza alcuna coerenza. Nella sequenza in cui le tipe finiscono in cella si scade nel ridicolo grazie ad un mix che include uno sbirro che fa il tosto, una detenuta lesbica che palpeggia una del gruppo sul sedere, e una recitazione da candid camera.

Dopo averci mostrato un po’ di tensioni fra sbirri e militari (ricorrenti in tutto il film) l’azione si sposta su due mignotte in piscina che vengono attaccate da un posticcio raptor che ci regala un’orribile (per come è realizzata) scena splatter con tanto di sangue computerizzato. Anche la sequenza in cui i raptor fuggono dal furgone è da diarrea, in quanto i dinosauri sembrano  (graficamente) usciti da un commodore 64. Questo scempio di film ha un taglio prettamente televisivo (non destinato alle sale, anche se io sarei andato a vederlo per farmi due risate) e non sfigurerebbe nel palinsesto di qualche squallido ciclo TV tipo: “Alta tensione“. Fra la lista dei numerosi dialoghi da antologia del trash spiccano perle del tipo:”rispedirò quel preistorico figlio di puttana all’età della pietra” oppure “credevo che i dinosauri fossero estinti da tempo”, poveri noi. Stranamente questo film non è prodotto dalla Asylum (il livello qualitativo è il medesimo) ma dalla “International production bridge” e distribuito in Italia dalla Leone film group.

Il temibile T-rex mostrato in copertina viene solo “citato” nel film perchè il risicato budget non poteva certo comprenderlo, e poi c’è un altro cratere nella sceneggiatura: come diavolo ha fatto il T-rex a fuggire? Boh… Nel finale (ma si dai spoileriamo pure tanto nessuno se la prenderà per questo cacchio di film…) scopriamo che Lo Franco (il capo della struttura) ha liberato intenzionalmente i dinosauri allo scopo di essere poi lui a risolvere la catastrofe apparendo come un eroe per farsi eleggere alla casa bianca! Che abominio di sceneggiatura! Ma che cazzata! La sequenza finale vi lascerà stupefatti da come è stata tirata via in fretta e furia seguendo il motto: “buona la prima”. Non aggiungo altro. Osceno.

 

 

 

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