LO STRANO CASO DEL DOTT GECHI INTERVISTA CON J.P. APRÈS

REGIA: JEAN PAUL APRÈS

ATTORI: MARIO VELASCO, MARIA TERESA PETROLO, GLORIA POI

REPERIBILITÀ: SI TROVA SU YOU TUBE

GENERE: COMICO/SATIRICO

ANNO: 2016

DISTRIBUZIONE ITALIANA:INDIPENDENTE 

Lo strano caso del Dott.Gechi” è un corto molto ironico di P. Giampaolo (in arte J.P. Après) che comunque come struttura narrativa ha poco a che fare col classico di Stevenson presentandoci una guardia medica che tutto sà fare tranne il suo lavoro, Gechi è un personaggio borderline e comico che nella notte visita i pazienti più strani: signore con pruriti sessuali, gay, nonne preoccupate per bimbi cinquantenni ecc… Gechi è un personaggio squallido, alcolizzato, puttaniere e menefreghista, ma come mai ha tradito il giuramento di Ippocrate trasformandosi in un laido individuo? C’è da dire che purtroppo la qualità del video che possiamo trovare su you tube non è il massimo e questo penalizza notevolmente il corto che si potrebbe definire una sorta di film comico-satirico incentrato totalmente sulla figura di questo medico dall’accento napoletano (fasullo?).

Personalmente ho trovato “Lo strano caso…” tecnicamente un po’ peggiore (anche se sono due opere distanti anni luce per tematica e approccio) dell’altra opera del regista da me recensita: “Le intermittenze della giustizia” , un po’ troppo dialogato , e con alcune sequenze in esterni un po’ troppo prolisse, dove il nostro “eroe” vaga in auto bevendo e ricevendo strambe telefonate dai pazienti, le riprese in auto ci fanno vedere scene ordinarie di traffico e movida notturna. Gli altri personaggi sono come fantasmi di cui non si vede praticamente niente ma si intuisce il loro buffo carattere dalle voci telefoniche, c’è anche una lunga sequenza in primo piano dove il protagonista si racconta aprendosi al pubblico e spiega le ragioni che lo hanno portato ad essere un individuo così squallido. “Lo strano caso…” non è un horror ma un film comico abbastanza pecoreccio per quanto riguarda il comicissimo linguaggio usato, con un protagonista che non si prende sul serio, i mezzi sono poverissimi ma il personaggio è abbastanza simpatico.

Scopriamo qualcosa di più direttamente dal Dott. Ge… hem… volevo dire dal regista:

1)Dott.trash:Lo strano caso…sembra una sorta di commedia satirica con protagonista un personaggio sopra le righe a metà strada fra un medico e un criminale, com’è nata l’idea?

J.P. Après: Non so mai quale sarà la prossima storia, metto insieme sensazioni, esperienze, letture, e poi viene fuori un’idea su cui lavoro se mi sembra interessante. Prima di Gechi avevo fatto solo il thriller noir “Due cose importanti”: nel frattempo avevo letto il libro “Hanno tutti ragione” di Paolo Sorrentino, sulle disavventure tragicomiche di un cantante napoletano strambo, e avrei dovuto fare un reading di testi di Erri De Luca, poi saltato, per cui mi ero allenato con l’accento campano, che mi piace molto.

Di lavoro faccio il rappresentante di farmaci, per cui ho una vasta scelta di aneddoti su pazienti e medici! Mixando le sensazioni è venuto fuori questo medico sfigato, a cui sono molto affezionato.
2) Dott.Trash: Ho notato che il Dott.Gechi è il protagonista praticamente assoluto del corto, gli altri personaggi sembra quasi che non esistano, appaiono come figure anonime, è stata una scelta voluta o dettata da qualche necessità?

J.P.Après: Specialmente nei primi corti ho ragionato su come evitare errori grossolani, lavorando con poca esperienza e mezzi, e su come fare lavorare le persone a disposizione (mia moglie e mia figlia), senza esperienza di recitazione, senza metterle in imbarazzo e divertendoci.

La scelta più semplice era incentrare la storia sul protagonista, usare riprese più lontane per Teresina e Gioia, e limitare gli esterni.
Un rischio è quello che la voce narrante fuori campo stanchi, per cui sto attento a fare filare liscia la narrazione: qua poi ci sono scene abbastanza divertenti, ed il monologo finale credo sia piuttosto forte, spero diverta chi lo guarderà.
3) Dott.Trash: “Lo strano caso…” vuole forse essere una critica satirica alla malasanità?

J.P.Après: Assolutamente no, è solo la storia di un uomo qualunque che ha fatto grossi errori e prova a rimediare. Il fatto che Gechi sia un medico è dovuto al mio lavoro, che mi ha garantito molto materiale su cui creare il personaggio: conosco migliaia di dottori, ormai, e posso garantire che almeno l’85% sono ottimi professionisti, ma spesso si tende a dimenticare che hanno a che fare col dolore, la pazzia e la morte tutti i giorni, che lavorano in condizioni difficili e non decorose (118 e guardie mediche in particolare), con turni e orari assurdi, che sono stressati.

Ma soprattutto che sono esseri umani come gli altri, con pregi e difetti: conosco ottimi professionisti che sono però anche amanti dell’alcol, del gioco d’azzardo, fedifraghi, oppure missionari, scrittori, musicisti…e hanno a che fare continuamente con la gente, che come dice Gechi scarica su di loro frustrazioni e follia. 
Mia moglie tra l’altro è medico, per cui mi racconta spesso di casi strani!
4) Dott.Trash: Dov’è stato girato il corto?
J.P.Après: In toscana, a Marina di Carrara, dove vivo; la spiaggia deserta mi piace molto e l’ho ripresa volentieri. 
5) Dott.Trash: Una curiosità sul tuo nome, perchè usi uno pseudonimo francese?
J.P.Après: Gli pseudonimi sono nati per scherzo; anni fa avevo i capelli lunghi, baffi e pizzetto, e guardando un quadro con autoritratto di un pittore di nome Velasquez mi hanno detto che ero uguale! Ho pensato di italianizzarlo in Velasco e di darmi il nome Mario, come attore visto che scrivo, dirigo, interpreto, monto, ecc, ho pensato anche ad un nome d’arte per non scrivere sempre il mio nei credits, da cui il nome francese (che tradotto è sempre il mio, Giampaolo Poi!). 

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