LEGGENDE VENETE+INTERVISTA CON NICOLA PEGG

REGIA: NICOLA PATTARO PEGG

ATTORI: EMANUELE BIANCO, DAMIANO TONIN,MARTINA CARNIATO,LUCA SIMEONI, FEDERICA ALBANESE

REPERIBILITÀ: SI TROVA SU YOU TUBE

GENERE: COMMEDIA HORROR

ANNO:  2017

DISTRIBUZIONE ITALIANA: THE BLOOR PICTURES

Leggende venete” è un film a episodi che pesca a piene mani nel folclore locale facendoci conoscere interessanti leggende di quel territorio, ma lo lo fà a modo suo, con ironia, fantasia ed un pizzico di terrore. Si sente il sapore delle vecchie storie narrate vicino al fuoco, infatti non a caso la sequenza iniziale mostra il “master” di queste storie, un uomo distinto( avrei preferito un personaggio più creepy…) che ci introdurrà in questi episodi di cui Nicola Pegg è stato un po’ l’uomo tuttofare: scrittore, montatore, e regista. I titoli di testa sono accompagnati delle inquietanti ed azzeccate musiche di Giuseppe Silvestri passando poi alla voce fuori campo che ci introduce ad: “Un insolito aiuto” la storia di un contadino chiamato Orfeo che si libererà di una moglie insopportabile grazie ad una misteriosa creatura, la moglie è un personaggio-ombra di cui percepiamo solamente la voce ma ne intuiamo il carattere insopportabile, notiamo lo sforzo di creare un’atmosfera fiabesca con un ottimo uso delle luci. L’episodio come tutti gli altri è in dialetto veneto (con sottotitoli) e questa è una scelta quasi obbligata per rendere l’idea che le storie narrate siano fortemente ancorate alla tradizione, l’uso della nebbia artificiale riesce a donare all’episodio un che di misterioso.

Il secondo episodio è meno inquietante e decisamente più comico, ha per protagonista Don Giannino un prete, devoto (come l’onnipresente voce fuori campo informa) al Dio denaro.  Esilarante il momento della confessione in cui il Don chiede soldi mettendoci pure la tassa sul peccato originale! Damiano Tonin è adattissimo ad interpretare questa parte, sembra avere proprio “le physique du role”, insomma un pretino laido interessato più ad avere una piscina privata pagata dalle offerte dei fedeli che non alla spiritualità. C’è anche un omaggio a G. Romero, qui italianizzato in Giorgio Romero che parlando a nome dei defunti delusi farà un patto col Don rimettendolo sulla retta via.

Fra un episodio e l’altro c’è sempre la voce fuori campo del signore distinto che introduce anche l’ultima piccola vicenda: “L’ombra della strega” Protagonista è Marta (Martina Carniato) una giovane avvocatessa che ha voltato le spalle alle sue origini frequentando un corso di dizione per togliersi l’accento veneto, la giovane riceverà l’inaspettata visita di una strega. Anche qui la fotografia è molto buona, la sequenza del dialogo al telefono col camino acceso crea l’atmosfera giusta creando giochi di luce-ombra apprezzabili, le successive zoomate: volto,camino, orologio creano ulteriore suspance per l’entrata in scena della strega. La sequenza clou della storiella è sicuramente quella in cui la ragazza è rinchiusa in una casetta di legno ed ode da fuori la cantilena della vecchia arpia, anche qui c’è un discreto utilizzo delle luci, soprattutto all’esterno dove passa la strega, notiamo che c’è un rosso vivo che sottolinea la sua pericolosità. Il make up delle strega non è affatto male i suoi denti marci e il suo aspetto da oltretomba (sembra quasi uno zombi) sono molto realistici, alla fine chiuderà il tutto il master comodamente seduto sulla sua poltrona. Un corto ironico ed interessante, una commedia nera ad episodi che magari farà storcere il naso ai puristi dell’horror ma che ha diverse frecce nel suo arco.

Scambiamo due parole con Nicola Pegg:

Dott.Trash: Ciao Nicola, l’italia è terra di antiche leggende, come mai hai scelto proprio quelle venete? 

N.Pegg: L’idea per questo cortometraggio antologico mi è venuta ascoltando la leggenda del “Massariol”, raccontata come passatempo da Emanuele Bianco (l’attore che interpreta il contadino nella prima storia “Un insolito aiuto”). Ho visto subito un interessante potenziale di messa in scena, così ho voluto scavare nelle tradizioni nostrane venete, alla ricerca di altre leggende che si potessero romanzare ed inscenare. La volontà di questo progetto è quello di far conoscere e ricordare antiche novelle che si narravano oramai molti anni fa e che col tempo sennò verrebbero dimenticate.

Dott.Trash: Il tipo elegante che introduce le storie lo fà da un salotto e vicino ad un camino acceso, volevi ricreare l’atmosfera delle vecchi storie che si raccontavano attorno ad un fuoco         

N.Pegg: Diciamo che volevo in parte omaggiare le classiche introduzioni di Rod Serling nella serie tv “Ai Confini della Realtà”, ma con una scenografia più “casereccia”, che si addicesse al contesto narrativo.

Dott.Trash: Avevi mai pensato invece a mettere un personaggio più creepy che introducesse le storie? Uno tipo lo zio Tibia… 

N.Pegg: Sinceramente no, è vero che le storie e la fotografia omaggiano opere come “Creepshow” ma volevo che il personaggio di introduzione fosse una sorta di “professore di storia” che narra degli avvenimenti realmente accaduti.

Dott.Trash: Il make up della strega presente nell’ultimo episodio è molto realistico, chi lo ha realizzato?     N.Pegg Lo splendido make-up e costume della strega è stato realizzato dalla medesima interprete Paola Cavallin Turchetto.

Dott.Trash: Le leggende venete sono molto numerose, e penso che ci sarebbe materiale per un secondo film, pensi di realizzare in seguito un secondo film?                                                    

N.Pegg: Di leggende ce ne sarebbero eccome ma, in questo momento sto puntando totalmente verso altri generi e stili registici. In un futuro, comunque non mi sento di escludere che possa esserci qualcos’altro di simile

Dott.Trash: “Leggende venete” ha partecipato a qualche concorso?                                            

N.Pegg: Ha partecipato ad una proiezione pubblica nella quale venivano proiettati altri cortometraggi sempre diretti da me, l’evento si chiamava “Leggende Venete ed altri racconti”.

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