LA CASA DEL TERRORE

REGIA: SCOTT BECK-BRYAN WOODS

ATTORI:  KATIE STEVENS, ANDREW CALDWELL, WILL BRITTAIN

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: SLASHER-HORROR

ANNO:  2019

Haunt” è uno slasher con discrete dosi di splatter prodotto dal mitico Eli Roth (e ben altri 5 produttori) diretto dal duo Scott Beck-Bryan Woods, che aveva già sfornato il thriller soprannaturale “Nightlight” ed il thriller fantascientifico “65” si tratta di un film molto divertente (e pauroso) con un’atmosfera tipicamente american style ambientato la notte di Halloween (più classico di così…) dove un gruppo di amici finisce in una scary house che propone un “divertente” percorso a piedi pieno di spaventi a pagamento. L’incipit del film mostra un gruppo di ragazze che si prepara a passare una serata tranquilla in disco ma i registi non ci risparmiano una piccola panoramica con alcune situazioni tipiche da slasher: una festa in costume, un elemento di disturbo caratterizzato dall’ex ragazzo violento della protagonista, alcuni jumpscare tanto per scaldare i motori (lo scoppio in discoteca, l’inquietante figura rossa che segue la protagonista fuori dal locale, gli sms poco rassicuranti) tutti elementi che fanno da antipasto alla sanguinolenta portata principale.

Anche le maschere dei padroni dell’attrazione sono molto baracconesche e raffiguranti elementi classici dell’universo horror: clown, streghe, demoni, l’atmosfera ricorda un po’ quella che si respira in film come “Hell fest” ovvero slasher+ parco (o attrazione) realmente pericolosa+ gruppo di ragazzi in (inconsapevole) pericolo. “La casa…” è un film dove lo spettatore è chiamato in causa, partecipa a questo percorso horror assieme ai protagonisti, fra piogge di ragni, scheletri finti, bare di legno i ragazzi incontreranno l’orrore vero. I colori predominanti nel tunnel degli orrori sono il blu, il rosso predominanti nelle scene più “scary”, il blu ed il rosso d’altronde si ricollegano al colore delle maschere dei “padroni” dell’attrazione: il blu della strega, il rosso del demone, ed il rosso anche del clown. si gioca molto con i colori come nella scena della stanza dei manichini coperti dalle lenzuola, una scena semplice che spaventa anche col vecchio espediente dell’aspettativa e del pericolo imminente (vero o presunto).

Gli effetti speciali  sono molto realistici, ed i torturatori sotto le maschere riveleranno un make up orrorifico veramente pauroso. Gli amanti dei film horror che richiamano le atmosfere ’80 non resteranno delusi, questo è l’horror che ci piace, puro, diretto, ben fatto e senza fronzoli, niente da interpretare nessun inutile ed astrusa metafora di sorta ma tanto sangue e divertimento. Il cast è buono, troviamo Katie Stevens che è la protagonista, nei panni di una ragazza sensibile che alla fine diventa (ma più o meno senza esagerazioni) la final girl di turno, l’avevamo già vista nel fiacco “Polaroid“, o Andrew Caldwell nei panni di un tipo un po’ bullo e apparentemente spavaldo. Unico neo del film è forse la scarsa caratterizzazione dei personaggi ma alla fine questo non pesa affatto sul buon risultato finale, un film divertentissimo che consiglio a tutti gli amanti dell’horror old style.

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