REGIA: DANIEL ESPINOSA
ATTORI: RYAN REYNOLDS, JAKE GYLLENHALL, REBECCA FERGUSON, HIROYUCHI SANADA
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: FANTAHORROR
ANNO: 2017
DISTRIBUZIONE ITALIANA: SKYDANCE MEDIA

“Life…” è un fantahorror del 2017 che da poco è approdato nelle sale cinematografiche italiane, il film è diretto da Daniel Espinosa (“Safe House”“Child 44”) regista non molto prolifico che in 13 anni ha diretto solo sei film, devo dire che avendo visto “Child 44” mi ero fatto un’ idea abbastanza buona di questo regista che in questo caso maneggia materia fanta horror “Life…” presenta una trama molto semplice che ricalca in maniera poco originale le produzioni anni 80 di film come “La cosa” (con la differenza dell’ambientazione che qui è spaziale…), “Leviathan”, “La creatura degli abissi” ed altri ancora, qui sembra proprio che il regista peschi a piene mani nelle produzioni sopracitate senza aggiungere niente di nuovo.
Il cast è ottimo, troviamo Ryan Reynolds e Jake Gyllenhaal che si ritrovano in questo b movie dalle atmosfere retrò, godibile ma piuttosto scontato. La trama vede un gruppo di esperti di una stazione spaziale intenti a recuperare una sonda alla deriva proveniente da Marte, la missione è finalizzata alla scoperta di un’eventuale vita extraterrestre (batteri e micro-organismi inclusi…) sul pianeta rosso. Una volta recuperata la sonda Hugh (lo scienziato di bordo) scopre un metodo per far “fiorire” alcune cellule trovate nel suolo dando così origine al risveglio di tali micro-organismi. Finalmente la famosa cellula si “anima” e sembra interagire con gli stimoli, finchè comincia a prendere via via una forma organica più complessa, Hugh è il più esaltato per la grande scoperta perchè, essendo paralitico spera che queste nuove cellule servano a curare le malattie terrestri, ma la faccenda non andrà propriamente per il verso sperato visto che la “cosa” si evolverà fino a diventare una bestiaccia molto aggressiva e resistente che darà filo da torcere a tutto l’equipaggio, ovviamente decimandolo.
All’inizio la “cosa” è un’affarino tentacolare abbastanza simile ad una medusa che allegramente stritola la mano di Hugh (in una scena un po’inverosimile ma stiamo comunque parlando di un alieno) il quale gli rompe sempre le palle con gli stimoli elettrici, poi Roy (altro membro dell’equipaggio) tenta di bruciare il nuovo organismo che però si rifugia negli anfratti della nave. Ovviamente il nostro amico è resistente al fuoco e pure alle radiazioni dello spazio aperto, una buona scena splatter è sicuramente la testa di Roy (interpretato da Ryan Reynolds)che esplode come un melone facendo poi galleggiare il sangue tutto nel laboratorio e creando un buon contrasto di colori. Il mostriciattolo crescerà fino a diventare  una specie di  seppia tentacolare molto incazzata. “LIfe” ci pone le secolari domande se sia lecito o meno che l’uomo crei la vita artificialmente, un film leggero ma godibile con una discreta fotografia. Buona la sequenza dove il mostro cercherà di infilarsi dentro la tuta dell’astronauta rompendogli un tubo che costringerà la donna a tornare indietro al più presto rischiando di affogare nel liquido fuoriuscito dall’interno. “Life” piacerà a coloro che si nutrono di atmosfere anni ’80, personalmente non ho molto amato il look del mostro, una sorta di seppia grigia e tentacolare ma è solo un parere personale, un film che vale una visione spensierata ma che non aggiunge nulla di nuovo al genere limitandosi a ricalcare senza originalità cose già dette da film come “La cosa”, e “Lieviathan” Ovviamente il finale è prevedibilmente aperto, ma sinceramente spero che evitino di fare un seguito perchè sarebbe veramente superfluo.

J. Gyllenhaal è David

L’astronave dei protagonisti

Il mostriciattolo cresce

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