REGIA: BRENDAN STEERE
ATTORI: GREGORY JAMES COHAN, ALYSSA KEMPINSKI, DANIEL STEERE
REPERIBILITÀ: MEDIO ALTA
GENERE: HORROR TRASH
ANNO: 2018
“Velocipastor” è un film trash scritto e diretto da Brendan Steere (“Animosity”) regista giunto al suo primo lungometraggio dopo una serie di corti e sceneggiature, un lungometraggio trashissimo che forse non avrebbe sfigurato nel catalogo della Troma, uno di quei film talmente strampalati che se non li vedi con i tuoi occhi non pensi possano esistere. Già il titolo e la locandina lasciano presagire una trashata unica: un sacerdote che si sta trasformando in un velociraptor attorniato da die ninja (?) ma andiamo con ordine. La strampalata sceneggiatura ci presenta il pastore Dough Jones che scosso per la morte dei suoi genitori in un incidente (mostrato in maniera totalmente assurda) dopo il dramma il sacerdote ha una crisi religiosa e viene consigliato di partire per un viaggio in cerca di Dio. Così Jones decide di recersi in Cina dove viene in contatto con un manufatto misterioso: l’artiglio di un velociraptor, feritosi accidentalmente con esso otterrà dei poteri che gli permetteranno di punire i peccatori e combattere il crimine trasformandosi in un feroce velociraptor ! Ci troviamo davanti ad un film che non si prende affatto sul serio, un prodotto che stranamente non è targato Asylum ma che ha tutte le caratteristiche dei prodotti
sfornati da questa casa di produzione. “Velocipastor” parte subito in quarta mettendo le carte in tavola fin dai primi minuti rivelandosi un film trash delirante dove la sceneggiatura galoppa troppo velocemente e i fatti sembrano capitare per caso con poca logica (i ninja in Cina…) e i personaggi messi in scena appaiono talmente irreali e assurdi da creare un effetto straniante. La rozzezza degli effetti (degni di una produzione di serie z) emerge già nella prima “missione” del velocipastor con l’uccisione del rapinatore di prostitute: un pupazzone di gomma che decapita (scena resa credibile con un gioco di regia) il delinquente, una sequenza veloce, illuminazione a “nascondere” e il gioco è fatto. Il film di Steere mischia diversi generi: horror-comedy, action, drama, animal horror, arti marziali per un minestrone incoerente, stralunato ma divertentissimo che strapperà diverse risate allo spettatore comunque consapevole di assistere ad un delirio programmato e voluto dove talvolta non manca neppure lo splatter. C’è spazio anche per un po’ di introspezione per la figura del protagonista interpretato da Gregory James Cohan combattuto fra l’essere un prete che rinnega la violenza e la cosa giusta da fare, il suo infatti risulta essere l’unico personaggio minimamente approfondito, gli altri hanno scarsa personalità. Sono molti i momenti in cui il film si abbandona a volontari momenti trash come nel caso del flashback della guerra dove la fidanzata del futuro prete salta su una mina inondandolo di sangue, c’è quest’aura di spensieratezza trash sempre presente in questo calderone che non prende
mai una direzione precisa abbandonandosi ad una ridda di situazioni improbabili facendo del divertimento il filo conduttore di queste situazioni che finiscono in una parte finale dove predomina la componente marziale con dei ninja templari cinesi narco trafficanti (????) che vogliono prendere il controllo dello spaccio in città, insomma un delirio senza fine. Ed è proprio nel finale che il trash esplode in maniera spudorata e definitiva: dinosauri di gomma, teste fintissime che vengono tagliate, sangue che spruzza ovunque e ninja che combattono contro il dinosaurone di gomma, insomma con tutto questo “Velocipastor” si guadagna un posto assicurato nell’olimpo del trash. Ma quale può essere il pubblico di riferimento? Sicuramente non lo spettatore medio abituato a film con un certo budget, nemmeno ai palati fini in cerca di cinema di livello, questo prodotto si guadagnerà la stima dei trashers più fanatici ed incalliti quelli per intenderci cresciuti a pane e films della Troma, per gli altri consiglio di stare alla larga.
