THE KILLING GAME

REGIA: JOSEPH MERHI

ATTORI: CYNTHIA KYLION, GEOFFREY SADWITH, CHARD HAYWARD, BARRY FOSTER

REPERIBILITÀ: MEDIO-BASSA SI PUÓ TROVARE IN DVD

GENERE: ACTION-THRILLER

ANNO: 1988

DISTRIBUZIONE ITALIANA: FUTURAMA

Joseph Merhi è stato un regista molto attivo negli anni ’80, specializzato in prodotti low budget, avevo già avuto modo di recensire lo scarsissimo: “Los Angeles Crack down” rimanendo basito dal livello di serie Z mostrato nella pellicola: attori sconosciutissimi, trama noiosa, regia approssimativa e chi più ne ha più ne metta. Con questo “Kiling…” le cose vanno appena meglio anche se a mio modesto parere siamo lontanissimi da una sufficienza. La trama ruota attorno alla figura di Max un biscazziere di basso rango che fa anche il killer su commissione, il quale decide di prendere il suo ultimo incarico eliminando (su commissione) il marito infedele di una grassona, tuttavia il nostro verrà fotografato mentre compie il delitto e ricattato da un trashissimo mafioso che cerca pure di soffiargli la sua bisca.

I personaggi sono caratterizzati piuttosto male, continuiamo chiederci perchè Max faccia anche il Killer (dovrà arrotondare?) gli eventi si susseguono spesso con poca logica e molte sequenze (il casinò illegale, il pranzo con l’amico al parco ecc…) sembrano buttate lì un po’a caso. Merhi ha diretto molti B movies di genere action come “Nome in codice Alexa” con Lorenzo Lamas, e tanti altri dove almeno il ritmo non mancava, purtroppo il nostro ha diretto anche opere dal ritmo molto blando e soporifero e questo “Killing..” più o meno rientra in questa seconda categoria.

Sono anche presenti numerose nudità gratuite per ringalluzzire i maschietti ma che purtroppo non alzano affatto il livello di questo low budget movie in cui troviamo anche una sequenza splatter: una testa staccata che finisce in un teatro attaccata ad una corda dopo che il soffitto si spacca, scena molto trash e divertente. Merhi è davvero un mago dei film a basso costo, capace di fare un film con 3 dollari a disposizione, purtroppo alcune sue opere hanno una sceneggiatura e dei dialoghi ultra soporiferi che non facilitano affatto la visione penalizzando pesantemente il film.

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