SURVIVAL OF THE DEAD

REGIA: GEORGE ROMERO

ATTORI:  ALAN VAN SPRANG, KENNETH WELSH, KATHLEEN MUNROE

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: ZOMBI MOVIE

ANNO:  2009

Survival of the dead” è l’ultimo film girato da George Romero che mette nuovamente sullo schermo la sua ossessione per gli zombi e il mondo post apocalittico preda delle violenza e del caos, su un’isola troviamo un microcosmo di umanità allo sbando due famiglie gli O’Flynn e i Muldoon i quali sono fra loro in perenne rivalità che è sfociata in una vera e propria faida, intanto un gruppo di guardie nazionali allo sbando sono alla ricerca di un posto tranquillo dove stabilirsi. Il gruppo di guardie trova (dopo uno scontro a fuoco) un giovane il quale mostra al gruppo un video virale di O’Flynn che invita eventuali sopravvissuti a recarsi sull’isola. Purtroppo il fine apparentemente benevolo di O’Flynn nasconde un piano per coinvolgere altre persone nella sua lotta personale contro Muldoon. Queste due famiglie rappresentano anche due approcci diversi al problema dei morti viventi (argomento presente anche ne “Il giorno degli zombi“) uno basato sullo sterminio totale di questi esseri l’altro un approccio curativo, il vano tentativo di trovare una cura al morbo e trattando gli zombi come creature da guarire. Romero essendo una figura da sempre anarchica dipinge anche stavolta i militari come persone grezze e violente e allo sbando che invece di rappresentare l’ordine divengono parte di questo caos, abbiamo diversi poli di personaggi che si incontrano e scontrano, tre poli costituiti da le due famiglie e i militari, tutti rappresentano un’umanità ridotta all’osso che non è poi tanto migliore dei famelici zombi, e come ogni film di Romero che si rispetti c’è una forte critica alla società moderna, al capitalismo e gli zombi rappresentano nella filmografia romeriana proprio un sintomo di questo male sociale. Per quanto riguarda il cast c’è da dire che purtroppo non tutti gli attori sono all’altezza, si configura come un b- movie godibile ma distante dagli anni d’oro di Zombi, evidentemente il budget non era molto grande, l’isola in qualche modo è un riflesso del mondo oltre il mare, una falsa salvezza che riflette invece lo stesso caos ma in scala ridotta. “Survival…” è un film cupo dove non c’è salvezza, è difficile per lo spettatore identificarsi in un personaggio in particolare, non ci sono eroi senza macchia, tutti sono alla ricerca di una salvezza che non esiste, un’isola che diviene preda degli zombi esattamente come la terra oltre il mare. Anche la religione viene attaccata da Romero, una religione che diventa fanatismo, che viene distorta a uso e consumo di una mente malata quella di Seamus Muldoom (Richard Fitzpatrick) venendo distorta secondo un’ottica malata, lo splatter chiaramente è presente ma non predominante come il altre opere come “Zombi” o “Il giorno degli zombi” aumenta nella parte finale rimanendo un po’ in secondo piano. I personaggi pur avendo una loro identità riconoscibile sono anime allo sbando di cui non conosciamo bene il vissuto, personaggi senza un passato, a parte i capofamiglia il resto dei personaggi non hanno molta profondità sembrano un po’ fantasmi senza storia e questo va a discapito del risultato finale. Si tratta di un film che si attesta sugli standard degli ultimi lavori di Romero non disprezzabili ma nemmeno imprescindibili, prodotti di medio livello (“La terra dei morti viventi” a mio avviso è l’ultimo buon film di Romero) ma ai quali manca la verve di un tempo, gradevoli b-movie ma distanti dai capolavori di un tempo. La saga non ha una conclusione vera e propria ma entra in un sorta di loop eterno, un eterno scontro umanità vs zombi che non ha vincitori ne vinti, una umanità disunita preda di una guerra intestina, orami gli zombi dominano la terra ma gli umani non mollano nonostante l’evidente inferiorità numerica. In “Survival...” c’è un aspetto drammatico più evidente rispetto agli altri film di Romero, il dramma di due famiglie in guerra, due fazioni che rispecchiano l’odio che serpeggia fra gli umani ma Romero ha in serbo sempre un messaggio chiaro e pacifista, nel finale viene mostrato chiaramente a cosa porta l’odio e la guerra, in una immagine simbolica dei due capi famiglia pronti all’ultimo scontro sotto la luna piena ma con una sorpresa per gli spettatori. Sicuramente le riprese in esterni dominano rispetto a quelle in interni, il film pur essendo godibile ha una trama piuttosto esile (e a volte l’utilizzo di una computer grafica non esaltante) e lineare non ci sono scene memorabili come nei vecchi horror di Romero, quelle sequenze che ti rimanevano impresse nella mente per sempre nonostante buoni momenti gore nel finale, penso sia impossibile non fare paragoni col passato quando si parla di Romero, e “Survival…” appunto è un film sufficientemente godibile ma distante dai veri capolavori del passato fatti chiaramente con altre tecniche, altri tipi di effetti e un approccio molto diverso.

Leave a Comment

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca