SCARY STORIES TO TELL IN THE DARK

REGIA: ANDRE OVREDAL

ATTORI: MICHAEL GARZA, NATALIE GANZORN, AUSTIN ABRAMS

REPERIBILITÀ:ALTA

GENERE: HORROR

ANNO:2019

DISTRIBUZIONE ITALIANA: Notorius Pictures

Ovredal si conferma sinonimo di qualità con questo horror dal sapore ottantiano (benchè la pellicola sia ambientata nel 1968) dove il classico gruppo di ragazzi americani si trova a fare i conti con lo spettro di Sarah Bellows ed il suo terribile libro maledetto preso da Stella all’interno della vecchia casa stregata dei Bellows dove il gruppo era rinchiuso assieme al nuovo amico messicano Ramon per sfuggire ad un gruppo di bulli di cui si erano vendicati. Il libro preso da Stella è stregato e le storie contenute al suo interno si scrivono da sole come per magia,  e la cosa peggiore è che i protagonisti sono proprio loro, questo gruppo di ragazzi che dovrà fare i conti con questi orrori che prendono vita.

La regia di Ovredal è sempre impeccabile, la fotografia di Osin mostra sempre colori molto vivaci ed un’illuminazione intelligente anche nelle scene al buio, il budget deve essere piuttosto alto infatti sono ben 5 i produttori coalizzati per questo progetto: Guillermo del Toro, Sean Daniel (produttore di: ” La mummia” “La mummia il ritorno” “Tombstone” “Il re scorpione” e tanti altri) Jason F. Brown, J. Miles Dale, Elizabeth Grave. Le storie che coinvolgono i personaggi sembrano proprio quelle che una volta ci raccontavamo attorno ad un fuoco acceso in una notte d’inverno, un brufolo che si tramuta in un covo di orribili ragnetti, un morto che reclama il suo alluce che spunta da una zuppa, uno spaventapasseri vecchio e pieno di scarafaggi che si impossessa della vita di un giovane teppista impagliandolo vivo, o un corridoio d’ospedale sapientemente illuminato da una minacciosa luce rossa che diviene palcoscenico di deformi e goffe creature infernali.

Zoe Margaret Colletti con quella sua faccina innocente è una buona protagonista, Michael Garza è Ramon, personaggio problematico, il classico buono che subisce il razzismo dilagante in quegli anni in America (ma forse in questo caso c’è anche una frecciatine del regista su questo tema comunque attuale sulla questione degli immigrati messicani) molto buono anche Tommy Milner nel ruolo del teppista con la mazza figlio dell’America razzista. “Scary…” spaventa senza esagerare, senza bisogno di ricorrere allo splatter o a soluzioni estreme riuscendo a creare un film fruibile anche ad un pubblico più vasto senza tuttavia snaturarsi, uno dei migliori horror del 2019.

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