
REGIA: SCOTT CHAMBERS
ATTORI: MEGAN PLACITO, MARTIN PORTLOCK, KIT GREEN
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: THRILLER-HORROR-SPLATTER
ANNO: 2025
Il cosiddetto “twisted childhood universe” ovvero film tratti da storie e personaggi per bambini riadattati (o meglio, stravolti come nella maggioranza dei casi) in salsa horror è la nuova tendenza da alcuni anni a questa parte, tuttavia i risultati in questo campo sono, nel 90% dei casi fallimentari e questo “Peter Pan-incubo nell’isola che non c’è” non fa eccezione. Non siamo ai livelli trash di “Winnie the Pooh blood and honey” ma anche questo deviato Peter Pan non convince pienamente. Scott Chambers dirige questa pseudo fiaba deviata dove Peter è un deviato adescatore di bambiniche rapisce i giovinetti per portarli sull’isola che non c’è ovvero la sua scalcinata dimora. La sceneggiatura di J.M.
Barrie e Scott Chambers è abbastanza semplice e punta più sul l’effetto gore e l’atmosfera che non sull’intreccio che risulta in questo caso un po’ fiacco, il gore realistico e crudo è una delle armi affilate del film, troviamo scene gore d’impatto come lo scalpo che il folle Peter pratica alla mamma del bambino che lotta per la vita. Lo splatter è sempre crudo e realistico ola scena gore delle braccia amputate senza pietà in un bagno di sangue. Un film dai toni e colori talvolta scuri, Martin Portlock è adatto per interpretare questo Peter Pan horror, la sua recitazione riesce a trasmettere l’inquietudine di un uomo prigioniero della sua follia, ci sono argomenti interessanti come il rapimento dei minori e la violenza sui bambini, temi di scottante attualità, ma a mio avviso non completamente sviluppati lasciando anche il versante puramente investigativo relegato in un angolo. “Neverland” l’isola che non c’è non è più un posto magico fuori dalla realtà, è solo una squallida casa oscura e malmessa dove i ragazzi
vengono imprigionati prestandosi a inquietanti giochi infantili organizzati da Peter. “Peter Pan…” è un film atipico riesce spesso a oscillare fra il banale e il disturbante (come nel caso della sequenza dove il nostro Peter mostra il suo corpo nudo martoriato di cicatrici e col membro amputato probabilmente simbolo di una maturità negata) restando imprigionato in questo limbo per tutta la sua durata, una buona fetta dei personaggi non ha molta caratterizzazione e la regia appare piuttosto televisiva e priva di mordente se non nei momenti più gore. Chi come il sottoscritto si aspettava un degno film dark fantasy ad alto budget resterà totalmente deluso perchè questo B movie è solo una sorta di thriller con buoni momenti gore che affonda però in situazioni spesso prevedibili e ripetitive.”Peter…” è un film riuscito solo in parte con alcuni buoni spunti ma che non riesce ad emergere da uno stato di mediocrità, una visone one shot senza impegno è ciò che resta.


Penso che questo universo di racconti per bambini rivisti sia fallimentare in maniera totale poichè ormai sembra ci sia un invasione di horror su solo due livelli: o ti fanno il prodotto da simil Sundanche festival, pieno di silenzi, metaforoni e fotografia sull’occhio della madre o delle benemerite cafonate dove unico punto è un budget speso su sangue finto e protesi.
Rischio sempre il linciaggio quando dico che principali esegutori dei due estremi sono Peele per “horror che volevo fare dandomi un tono” e Terrifier per “ma che c’è frega di tutto il resto noi c’avemo il sangue gore, sangue gore!!!”