PASSI DI DANZA SU UNA LAMA DI RASOIO

REGIA: MAURIZIO PRADEAUX

ATTORI: ROBERT HOFFMANN, SUSAN SCOTT, ANUSKA BOROVA, SIMON ANDREU

REPERIBILITÀ: BASSA (al momento l’unica versione dvd sembra essere l’edizione tedesca della x-rated)

GENERE: GIALLO ALL’ITALIANA

ANNO: 1973

DISTRIBUZIONE ITALIANA: CINITALIA

Maurizio Pradeaux è uno dei molti registi dimenticati del nostro cinema di genere, autore poco prolifico diresse 7 film, le sue incursioni nel giallo-thriller furono 3, oltre al film in questione girò “Passi di morte perduti nel buio” e “Thrilling love” suo ultimo lavoro che consiste in un thriller erotico. Pradeaux non è stato un regista molto amato dalla critica che ha sempre trattato i suoi film con sufficienza, con questo film il nostro si conferma un onesto artigiano del cinema che non vuole essere originale ad ogni costo ma gli basta confezionare un giallo nella media.

Kathy (Nieves Navarro) assiste involontariamente ad un omicidio visto attraverso un cannocchiale, la vittima è una ballerina, Katy però non vede in faccia l’assassino, l’ispettore Merugi (George Martin) capisce che l’assassino ha una particolarità: zoppica. Merugi decide di usare Katy come esca travestendola da prostituta, anche la giornalista Arrighi indaga sul killer col rasoio, in seguito anche la ballerina Magda muore, la verità si annida fra le mura di una scuola di danza. “Passi…” è un film che resta sempre in bilico fra il thriller e giallo,  non aggiungendo niente di nuovo al florido panorama dei gialli dell’epoca limitandosi a ricalcarne i classici stilemi: il rasoio, le riprese in soggettiva del killer, tuttavia scorre bene e sarà sicuramente apprezzato dagli estimatori del genere. “Passi…” si apre con una sequenza chiaramente ispirata  al maestro Hitckock citando “La finestra sul cortile” in quanto la protagonista Nieves Navarro (attrice dotata di una grande presenza fisica, qui usa lo pseudonimo di Susan Scott) vede un delitto grazie ad un binocolo panoramico.

La Navarro è una presenza ricorrente in molto gialli e commedie scollacciate dell’epoca recitando con grandi nomi come Banfi e Totò, per il nostro amato cinema di genere la ricordiamo ne: “La morte accarezza a mezzanotte“, “Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile“, “Le foto proibite di una signora per bene“, “Tutti i colori del buio“, approdando anche al genere erotico con “Orgasmo nero” di J. D’amato. Nella parte di Alberto amico della protagonista troviamo il buon Roberto Hoffmann: “Spasmo” “Ragazza tutta nuda assassinata nel parco” “La morte non ha sesso” il suo è un personaggio molto rassicurante che porta positività in un film dalle atmosfere inquietanti . L’ispettore Merugi, un tipo tutto d’un pezzo, un personaggio a tratti gelido e devoto fino in fondo al suo lavoro è interpretato da George Martin, attore che si cimentò anche come sceneggiatore per pellicole come “Il corsaro nero” , “… e così divennero i 3 supermen del west” e lo stesso “Passi di danza…” , poi c’è Simon Andreu attore spagnolo nei panni di Marco un musicista ossessionato dal successo, un personaggio ambiguo, Andreu aveva già dimestichezza con i gialli all’italiana infatti lo troviamo in: “Un abito da sposa macchiato di sangue“, “La morte cammina coi tacchi alti“, “Le foto proibite di una signora perbene” e “La morte accarezza a mezzanotte“.

Nel film è presente una classica arma impropria da delitto: il rasoio al quale Pradeaux riserva un inquietante primo piano sia in fase di “preparatoria” che durante un delitto mentre passa sulla gola della vittima, in questo giallo come ho già detto l’assassino ha una particolarità, è zoppo, questo servirà anche a depistare lo spettatore che ovviamente verrà messo su alcune piste false dalla sceneggiatura. Per quanto riguarda la colonna sonora di Pregadio è molto camaleontica, si passa dal classico lounge, a momenti quasi funerei come nel caso dell’omicidio nello squallido appartamento dove l’assassino trascina letteralmente la vittima col suo bastone prima di sgozzarla. “Passi…” è un giallo che non brilla per particolare originalità tuttavia si lascia guardare con piacere nonostante il finale un po’frettoloso ed un movente non molto solido.

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