OMICIDIO AL TELEFONO

REGIA:  BRUNO MATTEI

ATTORI: ANTONIO ZEQUILA, PASCAL PERSIANO

REPERIBILITÀ: BASSA ESISTE UNA RARA EDIZIONE DVD DELLA DUCK RECORD

GENERE:  THRILLER

ANNO:  1995

DISTRIBUZIONE ITALIANA:  DUCK RECORD

Omicidio al telefono” è un thriller scritto e diretto da Bruno Mattei che (come in altre occasioni) si avvale per la sceneggiatura della collaborazione di Nini Grassia, si dice che questo (ed altri thrilleretti come “Attrazione pericolosa” e “Legittima vendetta” sempre di Mattei) film fù prodotto per sfruttare l’onda della moda dei thriller erotici sulla scia del grande successo di “Basic Instinct“. Di Bruno Mattei ho sempre apprezzato il suo essere un artigiano dei b movie a basso costo capace di fare un film con pochi mezzi tuttavia in questo caso siamo distanti anni luce (per genere e budget) da pellicole come “Rats“, “Violenza in un carcere femminile“, o il mitico “Virus” qua abbiamo davanti un Mattei fiacchissimo e con un budget bassissimo che realizza questo thriller pieno di scenette erotiche messe li per fare metraggio.

La sceneggiatura è molto semplice: un maniaco omicida semina morti fra le ragazze di un telefono erotico, egli le chiama e poi le uccide con una maschera da Clown e una certa dose di misoginia. Le poliziotte Lorena e Consuelo si fingeranno ragazze squillo della linea per adescare il killer. Lorena intanto conosce l’affascinante Dante (Pascal Persiano) col quale inizia una storia ma deve fare attenzione, in quanto tutti potrebbero essere il “Clown”. Il film esce in Italia per il mercato home video in questa scialba edizione dvd priva pure di sottotitoli, (che nel retro oltre a raccontare per filo e per segno praticamente tutto il film, ci svela pure il nome dell’assassino! Assurdo…) il problema maggiore di questo film è la terribile sensazione trasmessa allo spettatore di trovarsi davanti ad un prodotto messo in piedi in fretta e furia senza curarsi di niente.

I dialoghi sono atroci e partono “alla grande” fin da subito, le ragazze sono al lavoro al call center erotico e una di loro dice guardando l’amica: “il mio ha riattaccato, deve essere un frocio” ma dopo appena qualche minuto ne abbiamo un altro tremendo assaggio, la poliziotta chiamata dall’ispettore è vicino al cadavere, il rilevatore della scientifica: “sul corpo ci sono tracce di liquido seminale” e la poliziotta: “è venuto, poi se n’è andato” o ancora “sento puzza di sbirro…. e se tu sei una consolatrice di cuori infranti io sono il principe dei froci” penso abbiate capito il livello della pellicola.  Degli attori c’è poco da salvare tranne il buon Pascal Persiano (“Voci dal profondo“, “Paganini Horror“, “La dolce casa degli orrori“) poi per il ruolo di sciupafemmine c’è Antonio Zequila che qui fa una vera strage di cuori ed è spesso impegnato in (eccessivamente) lunghe sequenze  bollenti. “Omicidio al telefono” è un film bruttissimo pieno di momenti morti in cui viene voglia di mettere tutto in fast forward per arrivare alla fine.

 

 

 

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