NACON BY FEDERICO TADOLINI

NACON

 

Luglio 1930

Diario di viaggio del professor Richard , nave Montgomery

Finalmente mancano poche ore e saremo arrivati a destinazione. Ho sempre più la convinzione che accettando questo incarico ho commesso il più grande errore della mia vita.

Caldo infernale, il tifo ha già ucciso diversi membri dell’equipaggio decimandolo, i corpi dei defunti vengono buttati direttamente nelle acque , una sepoltura davvero senza un briciolo di dignità.

Avevo provato a parlare a Montgomery,  a fargli capire che era una missione troppo rischiosa ma niente da fare anzi c’aveva già preceduti . La sfortuna ha colpito questa imbarcazione .

Gli inservienti di colore della nave mi guardano con sospetto, forse hanno capito cosa andremo a fare nelle loro terre.

Hanno paura di noi , sono sicuro che sanno già che l’ira dei loro dei si scaglierà anche contro di loro, sono colpevoli quanto noi per averci aiutati e verranno puniti severamente .

Anche le condizioni metereologiche sembrano avercela con noi : siamo passati in breve tempo da un clima torrido a piogge torrenziali incessanti che non ci danno tregua .

Seguendo le mappe dovremo comunque essere quasi arrivati a destinazione .

Si finalmente vedo la terraferma, il primo passo è fatto, ora terminiamo questa dannata missione , poi voglio cambiare vita.

L’imbarcazione attraccò nel porto dell’isola di Yucatan nel Messico .

Ad attendere la spedizione vi era il dottor Montgomery che si aggirava impazientemente sulla banchina del porto.

Vedendo scendere il professor Richard insieme ai suoi due collaboratori gli si fece incontro non nascondendo un certo disappunto per il ritardo.

“Ce n’avete messo di tempo ! vi aspettavo da due ore “

“non mi parli del viaggio per favore , ne abbiamo passate di tutti i colori .

Anzi mi dia una mano a caricare sulla jeep il mio baule”

“per queste cose c’è l’equipaggio , sono pagati proprio per queste cose.

Chi sono queste due persone che si è portato dietro?”

“mi scusi ma con la stanchezza ho perso anche le buone maniere. Le presento Miss Susan Turner una mia allieva e il mio più stretto collaboratore Jack Russell”

“non le era stato detto che le avremo messo a disposizione un team?”

“sono stato chiarissimo. Io lavoro solamente con chi sono sicuro di potermi fidare, e loro rientrano in questa categoria”

“bene , mi aspetto dei risultati da parte vostra , il tempo è poco e il lavoro è tanto, quindi se siete stanchi vi consiglio di andarvi a riposare che domani la sveglia è all’alba . Il nostro accampamento non è troppo distante da qua “.

Il caldo era diventato ancora più massacrante e si sentivano riecheggiare dei rumori di tamburi.

“Cosa sono questi rumori assordanti?” chiese Richard a Montgomery

“è da ieri che li sentiamo. Sono gli indigeni locali che sono particolarmente agitati”

“pensavo fosse una sorta di benvenuto locale” intervenne Miss Turner

“signorina non penso proprio . Gli indigeni non sono stupidi ma superstiziosi. Hanno paura di quello che abbiamo scoperto, ci considerano dei profanatori e temono gli dei”

“penso che sia venuto il momento di farci sapere anche a noi cosa siamo venuti a fare in questa terra abbandonata da Dio” disse con voce titubante Jack

“i nostri amici messicani hanno fatto una scoperta sensazionale ovvero una sorta di cappella sotterranea dove venivano praticati i sacrifici al dio della guerra Nacon”

“ok professore , perché proprio noi dobbiamo andare ? “

“vedi perché non vi ho detto niente? perché state commettendo il più grande errore che uno scienziato può fare, ovvero avere paura . Noi non ci dobbiamo basare su sciocche superstizioni ma sulla realtà!, solo sui fatti , le invenzioni sono per gli scettici e per gli scrittori , noi siamo studiosi ”.

“purtroppo anche durante il viaggio ci sono stati grossi problemi, il tifo ha decimato l’equipaggio e anche Jack mi aveva sconsigliato di proseguire nella spedizione”

“Abdul ferma la jeep siamo arrivati !. Stanotte alloggerete in tenda, tra un’ora diventerà buio e non è il caso di scendere nella cripta. Domattina passerò a prendervi alle sei in punto, se avrete bisogno di qualcosa fatemi chiamare da Abdul, lui rimarrà di guardia qua”

“benissimo ! direi che dopo un viaggio del genere un po’ di riposo non guasta, vero ragazzi?”

“direi di si professore, noi ci ritiriamo nella nostra tenda”

“addirittura? così presto? Non vi volete gustare una tipica brezza serale messicana?”

“no , andiamo in tenda”

“come preferite, domattina sveglia alle sei in punto. Ci aspetterà una dura giornata di lavoro”.

I due ragazzi che erano compagni anche nella vita entrarono nella loro tenda, Susan ancora impaurita dal rumore di quei tamburi, cercò di abbracciare Richard che si ritrasse immediatamente.

“Cosa c’è che non va? È da stamani che tieni il muso”

“da quando l’hai conosciuto, sei sempre attaccata a quel vecchio pazzo e questa cosa sta iniziando a darmi veramente fastidio”

“sei proprio un idiota. Potrebbe essere mio padre e lo conosco da sole due ore , cosa ti passa per la testa ? anche il temibile professor Richard conosce il significato della gelosia ?”

“non continuare a giocare, lo so benissimo dove vuoi arrivare, mi hai sedotto per poterti avvicinare a lui , all’eminente professor Montgomery .

Una volta che avrai ottenuto quello che vorrai mi scaricherai come hai fatto con quella mezza tacca di scienziato con cui stavi quando ti conobbi”

“pensa quello che ti pare, stasera sei più noioso del solito. Buonanotte.”.

La notte era di un freddo glaciale, la luna risplendeva in alto nell’orizzonte rischiarando l’oceano che sembrava non finisse mai ed assumeva l’immagine di una grande massa di petrolio.

Un’ombra furtiva approfittando del riposo degli esploratori si aggirava intorno alle loro tende tracciando un perimetro in terra, uno stranissimo disegno.

Susan destatasi dal sonno a causa di un’esigenza naturale aprì la cerniera della tenda trovandosi davanti l’individuo, un indigeno locale con la faccia decorata con i tradizionali colori.

Urlò immediatamente richiamando l’attenzione di Jack e del professore che uscì immediatamente fuori dalla tenda con la sua pistola : “ cosa hai visto Susan?”

“guardate! hanno tracciato dei perimetri magici, ci vogliono spaventare questi primitivi”.

Il professore alquanto seccato andò a svegliare Abdul: “tu non dovevi fare la guardia ? ma come lavorate da queste parti?”.

Abdul parlava a stento l’inglese, riuscì a scusarsi ma quando vide i disegni tracciati per terra si fece il segno della croce.

Accortosi del gesto istintivo , il professore iniziò a preoccuparsi: “cosa vogliono dire ? parla maledetto figlio di un cane ”

“antica maledizione. Questi segni portano sventura signore, gli dei ce l’hanno con noi”

“tutte cazzate, manca solo un’ora all’alba e vediamo di concludere questa spedizione. Al nostro ritorno in Inghilterra parlerò col vostro consolato raccontando come ci avete accolti”

“professore forse lo dovremmo ascoltare “

“Jack se non vuoi venire puoi tornartene indietro ma dopo con me hai chiuso. Non venire a piagnucolare, le femminucce a me non interessano. Lo stesso vale per te Susan e per te Montgomery bello staff che ti sei scelto !”

“no , io verrò con lei “ disse prontamente Susan

“l’ho sempre sospettato che eri tu a condurre i giochi e non questo bamboccione. Sei bravo solo con i carteggi , per il resto dimostri di non valere niente, sei un professore, un topo da biblioteca non uno scienziato”

“ora non esageri professore!”

“silenzio idiota e caricate le cose sulla jeep, questi sono i lavori adatti a voi “.

Nel mentre che caricava i bagagli sulla jeep Richard osservava il professore che continuava a confabulare con Susan.

Ormai è persa, mormorava tra sé e sé, ma in fondo chi se ne importava, era una troia e se lo era immaginato che prima o poi avrebbe riservato anche a lui il solito trattamento usa e getta per cui era famosa all’accademia.

L’unica cosa che ne avevo ricavato era una bella storia di sesso sfrenato senza impegno e il suo nome all’interno della facoltà non era stato intaccato, nessuno si era accorta che gli piacevano le studentesse.

Quel vecchio miserabile l’aveva conquistata con la sua presunzione e lei non aspettava altro che la fine di questa spedizione per infilarsi dentro il suo letto.

Maledetti ! però nessuno poteva trattarmi in questa maniera , stavo meditando un possibile complotto per mandare a monte i loro piani.

Arrivò puntuale anche Montgomery e la spedizione si diresse verso la cripta situata all’interno di una vecchia chiesa abbandonata.

“Mi dica Montgomery, qualcun altro sa di questa scoperta?”

“non l’abbiamo detto a nessuno. Prima di rivelare al mondo quello che abbiamo trovato dobbiamo essere sicuri di tutto. Poi ovviamente non voglio che nessuno mi soffi questa scoperta”.

Arrivarono ben presto a destinazione ovvero una piccolissima chiesa sconsacrata dove l’incuria degli anni era ben rappresentata dalla folta erbaccia che quasi nascondeva l’entrata.

“Almeno una pulita potevate fargliela dare Montgomery , cosa li tenete a fare questi servitori?”

“nessuno ha avuto il coraggio di entrare , tantomeno Abdul che infatti rimarrà di guardia alla jeep. Lo sa che i Maya non ammettevano l’ingresso delle persone impure all’interno dei propri edifici religiosi”

“tutte cazzate da imbonitori, forza entriamo !”

“bene le è tornato il coraggio tutto d’un botto ? non era lei che ieri voleva mandare a monte tutto?”.

Varcata la soglia si ritrovarono davanti un altare religioso con un grande totem raffigurante il dio Nacon un essere alato con la testa a forma di serpente.

Susan non riuscì a celare la propria paura attaccandosi al braccio del professor Richard.

“Tranquilla Nacon era una divinità buona con chi era puro d’animo , tremendo con chi se lo meritava. In ogni caso era un fervente avversario del male”.

Scesero giù nella cripta calandosi attraverso il buco nel pavimento con una corda ben fissata su di una grossa colonna posta al centro dell’edificio.

La stanza nonostante tutti gli anni che erano trascorsi distanti dalla luce appariva molto curata , nemmeno un filo di polvere.

Drappi funebri sormontavano l’altare e scritte in bassorilievo circondavano la stanza, erano come avvertimenti verso chi si fosse inoltrato in quei luoghi senza avere l’animo puro.

Il professor Montgomery non si trattenne nel mostrare le sue conoscenze agli altri membri della spedizione : “ gli adepti di Nacon erano dei sanguinari, praticavano sacrifici umani, aprivano il torace della vittima, prelevavano le interiora che venivano poi inserite in appositi vasi detti canopi che raffiguravano i quattro geni funerari, o figli di Horo, con l’aggiunta di essenze profumate in modo tale che potessero essere conservati.

Poi il corpo veniva riempito di mirra tritata, cassia e altri aromi per evitare la fermentazione. Il cadavere era immerso  per settanta giorni nel Natron, ovvero carbonato di sodio idrato in cui disseccava. Trascorso questo periodo veniva lavato e avvolto con bende cosparsi di essenze profumate in modo tale che potessero essere conservati. Secondo le loro credenze , l’anima arrivava meno sporca di fronte al cospetto della morte”.

Dinanzi alla bara il professore rimase come pietrificato: vi era disteso un corpo avvolto con delle spesse bende, in mano aveva un grosso pugnale pieno di diamanti e accanto a lui vi era deposta un’antichissima maschera tribale .

“Mio Dio cosa vedono i miei occhi ! ma è straordinario , è rimasto tutto intatto negli anni, questo dimostra la regalità dei materiali utilizzati , signori siamo di fronte alla tomba di un imperatore !”.

Montgomery era impaziente : “ quanto pensa che valga tutta questa roba ?”

“direi che solo con la maschera e il pugnale ci potremmo permettere ogni lusso che esiste al mondo “

“allora cosa aspettiamo?”

“ah bene , non aspettavo altro , prima era così titubante e di fronte ai soldi anche lei non crede più alle superstizioni ? non crede più alla maledizione di Nacon?”
“che si fotta, dai prendiamo questa roba e andiamocene di qua “.

Usciti dalla cappella Susan ormai non fece più mistero delle sue reali intenzioni ed abbracciò Montgomery : “siamo ricchi !” per poi baciarlo appassionatamente davanti a tutti.

Il professore si rivolse a Richard rimasto pietrificato da quello che aveva appena visto: “ non ti preoccupare bamboccione , c’è pieno di donne nel mondo , questa era troppo per un rammollito come te.

Era tutto calcolato cosa pensavi ? dovevo essere certo di potermi fidare di te e chi meglio di una donna così può far cedere un uomo ? “.

Abdul quando si accorse del furto iniziò ad agitarsi vistosamente , rifiutandosi di farli salire sulla jeep . Montgomery si avvicinò e gli conficcò il pugnale direttamente negli occhi : “ stupidi negri , sono nati come schiavi e vorrebbero insegnarci a vivere , brutti bastardi”.

“si rende conto cosa ha fatto? Ha ucciso una persona a sangue freddo ! non si vergogna ?”scoppiò in lacrime Jack

“lo sapete cosa vi dico  ? vi fate troppi scrupoli , la fama non è per le persone così emotive e sensibili , fatevene una ragione. Anzi iniziate a scavare che dobbiamo seppellire questo negro prima che i suoi amici scoprano tutto“

“dannato vecchio figlio del diavolo”

“Domattina dobbiamo andarcene, sbrigatevi e buttateci tanta terra, dobbiamo sperare che gli animali non fiutino l’odore.”

Susan e Jack rimasero ammutoliti non aspettandosi una reazione di questo genere.

“Dai forza salite, così ce ne andiamo da questo posto maledetto!”.

Dopo un’ora di percorso Montgomery ormai stremato dal viaggio : “ Richard direi di piantare le tende vicine al porto così non rischieremo di perdere l’imbarcazione”

“perfetto accampiamoci qua, ma abbiamo solamente due tende”

“nessun problema (rispose prontamente Susan) io dormirò in tenda col professore, tu puoi dormire anche con Jack”

“direi che è un’ottima idea , stia tranquillo che sarò pronto a tenerla in caldo” (esclamò sorridendo Montgpmery). Mi raccomando niente colpi di testa o la faccio fuori come un cane rognoso come ho fatto col suo amico negro”.

Richard intanto stava cercando di assorbire questo nuovo colpo senza farlo notare troppo, la troia come previsto non aveva perso tempo, l’aveva abbandonato come da previsioni.

Si sistemò nella tenda meditando una possibile vendetta , voleva punire l’arroganza di quel vecchio bastardo profanatore di tombe e pure assassino.

Jack era troppo giovane e sensibile , quello che aveva visto era troppo e sprofondò immediatamente in un profondissimo sonno.

Richard indossò una delle sue maschere tribali e si spogliò completamente come un antico dio tribale , preparò una grossa lancia abilmente appuntita e si diresse verso la tenda dei due complici.

Non doveva sbagliare, il pugnale era stato messo dentro il grande zaino militare del vecchio.

Aspettò fuori dalla tenda per due ore, il vedere quei corpi che si divincolavano e udire i gemiti di Susan non facevano altro che accrescere la sua rabbia .

Aspettava pazientemente fermo ed immobile come una statua , non doveva assolutamente sbagliare , doveva essere preciso .

Entrò di soppiatto, Richard e Susan dormivano profondamente, i loro corpi completamente nudi erano imperlati di sudore .

Prese senza difficoltà il pugnale e si gettò addosso al professore pugnalandolo con violenza e facendogli fuoriuscire gli organi interni dalla pancia ridotta ad un colabrodo .

Susan svegliata da quel breve rantolo vide davanti a sé la maschera tribale e urlò immediatamente , una mano le serrò prontamente la bocca.

Le fece scendere la lama ancora sporca del sangue e dei brandelli di organi del professore e con un violento colpo le squarciò il torace, le estrasse con le mani il cuore ancora pulsante.

Come mosso da un insaziabile sete di odio e violenza Jack iniziò a cibarsi dell’organo come fosse un banchetto rituale.

Un gesto istintivo che non aveva di certo programmato , la vista di quell’organo pulsante aveva scatenato in lui il desiderio di cibarsene , come se si trattasse di un vero e proprio rituale.

Terminata la vendetta e una volta tornato nel suo paese,avrebbe dato la colpa ad un assalto da parte di indigeni.

Un irrefrenabile impulso di morte lo colpì all’improvviso , si sentiva gelare il sangue dentro , voleva sentire nuovamente la sensazione di potenza, di uccidere qualcuno e sentire con le proprie mani l’essenza dell’anima che svaniva e se ne andava.

Ora non rimaneva che uccidere Jack e godersi quindi la maschera e il pugnale.

Jack quanti ricordi con lui , il suo allievo preferito , quello che non gli aveva mai voltato le spalle e che un giorno gli avrebbe consegnato la sua cattedra .

Però l’impulso era troppo forte, distruggere tutto , poteva anche essere un possibile testimone contro di lui, dichiarare di non aver visto nessun attacco di indigeni e poi due sopravvissuti sarebbero stati abbastanza inverosimili.

Quando entrò nella tenda, la scena era agghiacciante, il corpo di Jack era sezionato in tre pezzi distinti : braccia, gambe e testa.

Un fiume di sangue colorò tutta la tenda e qualcuno incise degli strani disegni ritualistici su di essa.

In preda alla paura più atroce uscì dalla tenda brandendo il pugnale. Una fitta coltre di nebbia lo inghiottì, un gelo lancinante penetrò dentro le ossa fin quasi a fargli perdere conoscenza.

Riuscì a mettere a fuoco l’immagine: un essere dal corpo completamente pieno di quei simboli che aveva visto nella tenda era dritto davanti a lui.

Indossava la maschera in legno , quando se la tolse mostrò il suo vero volto deturpato dal fuoco, il suo sguardo era penetrante , severo , lo sguardo pieno di collera .

Richard iniziò  a sanguinare direttamente dagli occhi, cercò di urlare dal dolore ma non uscì nessun suono.

Aprì la bocca e i suoi organi uscirono come espulsi da quell’entità malefica che voleva riappropriarsi di quello che gli era stato tolto ingiustamente dall’avidità dell’uomo.

 

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