REGIA: DANNY CANNON

ATTORI: JENNIFER LOVE HEWITT, BRANDY NORWOOD, FREDDIE PRINZE JR.

REPERIBILITÀ: ALTA 

GENERE: SLASHER

ANNO: 1998

Incubo Finale” è il secondo episodio della serie iniziata col buon film di Gillespie, siamo ovviamente ancora in territorio slasher ma la regia è passata a Danny Cannon, e purtroppo questo secondo episodio si colloca come qualità diversi gradini al di sotto del primo. La giovane Julie è ancora traumatizzata per l’esperienza vissuta, ma riesce a vincere un viaggio alle Bahamas con la sua amica Karla, le due partono per  la vacanza assieme a due ragazzi, Will e Tyrell. Intanto Ray decide di raggiungere Julie per chiederle di fidanzarsi con lui, una volta arrivate alle Bahamas scoprono che la vacanza è una fregatura, è bassa stagione, ci sono gli uragani, l’hotel è quasi vuoto e soprattutto cominciano ad esserci vittime uccise con un uncino fra i membri dello staff alberghiero, l’incubo ritorna. La sceneggiatura risulta più piatta rispetto ai colpi di scena del primo episodio, per la prima mezz’ora non accade quasi niente, a parte qualche Jumpscare ed una bella “uncinata” ad un soccorritore durante una sequenza in notturna.

Ci sono dei personaggi francamente evitabili e troppo sopra le righe come il burbero ed antipatico direttore d’albergo interpretato dal buon Jeffrey Combs attore dalla lunga carriera (“Sospesi nel tempo”, “Faust”, “Il mistero della casa sulla collina”, “Paura.com”, “Re-animator2”) qui rinchiuso in un personaggio stucchevole, poi troviamo il grande Jack Black (“The fan”, “King Kong”) anche lui alle prese con un ruolo che non gli rende giustizia, quello di un cannato protagonista di dialoghi ridicoli e situazioni banali. Abbiamo una classica situazione slasher ovvero un gruppo di ragazzi costretti a restare chiusi in un albergo alla mercè di un assassino, abbiamo le solite situazioni da teenager: quello che cerca di scopare con la tipa ma non riesce, il fumatore d’erba fuori di testa e la brava ragazza, ci sono diversi tempi morti in cui ci sono pochi accadimenti e spesso la noia prende il sopravvento.

Per quanto riguarda il versante violenza-splatter non si esagera quasi mai, ci sono alcune buone sequenze, una su tutte la morte dell’antipatico direttore, una scena molto splatter e divertente con un machete ficcato in testa ed il sangue sulla parete, una scena che farà sorridere ogni splatter fans. C’è una falsa pista per scovare l’assassino (una sola mi sembra un po’ poco) ed il classico finale movimentato che però non basta a salvare il film che si rivela uno slasher sottotono che vale una sola visione per i fans più irriducibili del genere.

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