IL COLLEZIONISTA INTERVISTA CON TADOLINI

REGIA: FEDERICO TADOLINI

ATTORI: LORENZO LEPORI, RAFFAELE BORRECA, ANDREA QUINTAVALLE

GENERE: HORROR SPLATTER INDIPENDENTE

ANNO: 2013

DISTRIBUZIONE ITALIANA: INDIPENDENTE

Il dentista è sicuramente uno dei professionisti più odiati e temuti, dopo aver visto questo corto di Tadolini ne avrete ancora pìù timore. Il corto narra le folli gesta di un dentista pazzo che si diletta nel collezionare denti di malcapitati pazienti, il tutto con ben poca anestesia e metodi non propriamente da manuale dentistico. 

Il corto si apre subito con l’atmosfera piuttosto malsana di uno scantinato dove il nostro dottore tortura un tizio che ha avuto la sfortuna di finire nel suo “studio privato” continuiamo poi con l’arrivo di un nuovo paziente nello studio “regolare” (che serve solo di facciata) interpretato molto bene da un visibilmente scoglionato signor Ferroni (Lorenzo Lepori) il quale darebbe chissà cosa per non trovarsi nella sala d’attesa, la musica inquietante sottolinea il nervosismo del paziente in una scena in primo piano molto efficace.  Tadolini si diverte anche a fare una piccola parte, quella dell’assistente del dentista, a lui sarà riservato un trattamento speciale con tanto di sega, ma non voglio fare spoiler lasciando a voi la sorpresa di una sequenza molto splatter. La cosa interessante del corto è proprio questa crescente dose di violenza e splatter fatta di estrazioni senza anestesia, bocche che sanguinano, valige piene di molari, incisivi ecc… 

Il signor Ferroni è un personaggio molto interessante, ha una fifa boia dei dentisti a causa di un brutto incidente capitatogli in passato, e arriva pure a svenire appena gli viene mostrata la siringa dell’anestesia. Tuttavia si sa che il medico pietoso (e questo non lo è affatto) fa la piaga puzzolente, quindi il nostro eroe dovrà passare sotto le folli grinfie del mad doctor ritrovandosi nel tetro scantinato. Riuscirà a non farsi cavare fino all’ultimo dentino? Un corto fatto di scene truci e molto impressionanti, un’atmosfera sporca (quella dello scantinato) che contrasta con la facciata pulita dello studio dentistico con la sua aura asettica a sottolineare la doppia faccia del mad doctor. Alla fine ci sarà un bel colpo di scena che ribalterà le carte in gioco ma sempre in maniera malata e sadica con torture a gogo. Un corto splatter e senza fronzoli che fà della violenza la sua bandiera.

Un po’ di foto di scena:

 

 

 

 

 

 

 

Adesso gustatevi questa video-introduzione al film direttamente dal regista e di seguito una bella intervista !

1-Dott.trash:il collezionista sembra ricalcare un po’ un genere di film come the dentist, ti sei ispirato al film di Yuzna?

Tadolini: No, assolutamente. Amo alla follia Yuzna, Henenlotter e anche Gordon, e anche i due The dentist, però il collezionista è nato semplicemente da due fattori fondamentali: una valigetta 24 ore trovata in cantina, e la sala d’aspetto del reparto odontoiatrico dell’ospedale Nuovo Lido. Era un periodo davvero brutto per me, passai almeno due mesi all’ospedale, per un trattamento canalare dovuto ad una fistola su di una gengiva, che poteva anche essere qualcosa di tremendamente serio. Tutta la negatività, la rabbia, il caos che mi portavo dentro, la voglia di espellere il tremendo odore di morte che mi sentivo addosso, l’ho riversato in questo cortometraggio.

 2) Dott.trash: è stato difficile girare le scene nello studio dentistico?

Tadolini: No, le abbiamo girate in circa tre ore, il dottore ci lasciò completamente campo libero e come hai potuto vedere, abbiamo usufruito della poltrona mobile, di vari strumenti. E’ stata la parte più semplice

3) Dott.trash: hai presentato il collezionista in qualche festival?

Tadolini: Si, in diversi festival, l’ultimo dei quali è stato al Roma Blood Fest di Daniele Francardi, due giorni bellissimi e lui si è rivelato un grande organizzatore di eventi, persona gentile, preparata ed educata. Pensa che il giorno dopo, mi mandò pure un messaggio vocale, ringraziandomi di essere venuto. Umiltà! Cosa rara.. In ogni caso, il collezionista come per tutte le cose, a volte è stato capito, apprezzato, altre volte ho preso anche i fischi, cosa comunque da mettere in preventivo trattandosi di un film profondamente disturbante, estremo e adatto ad un pubblico preparato.

In ogni caso, mi ha permesso di collaborare con uno dei miei idoli di bambino ovvero Paolo Di Orazio che ha realizzato la locandina. Ti ricordi il fumetto Splatter? Ecco, io lo leggevo a nove anni. Inoltre sono stato invitato a festival, in compagnia dello stesso Paolo Di Orazio e Claudio Simonetti dei Goblin. Una cosa assurda….. se me lo avessero detto, quando iniziai a studiare cinema, mi sarei messo a ridere.

4) Dott.trash: mi sembra che nel tuo film ci sia una sottile ironia come nella scena dello svenimento, mi sembra un’ironia tipica di certi b movie, concordi?

Tadolini: Nessuna ironia, il collezionista è nero come la pece, un viaggio malato dentro menti disturbate. La follia dell’essere umano. Anche quando il dentista, viene imprigionato, e non emette nessun urlo, nessun lamento, è la testimonianza che la sua vita è terminata, esattamente quando ha visto distruggere la sua valigetta.

 5) Dott.trash: lo scantinato dove il povero paziente viene legato è molto tetro, dove avete girato questa sequenza?

Tadolini: A due passi da casa, è di proprietà dei miei genitori e lo abbiamo adattato per quello che ci serviva

6) Dott.trash: è molto bello questo ribaltamento di situazione in cui la vittima diventa carnefice in una lotta all’ultima estrazione, sentivi l’esigenza di un finale di un crescendo di splatter?

Tadolini: Si, il crescendo di violenza incontrollato era fondamentale. Sono riuscito a creare una forte armonia con tutte le persone che avevo coinvolto, e si sono prestate a scene di forte impatto visivo, fidandosi del sottoscritto. Quindi abbiamo osato con la morte per asfissia, cercando un vero e proprio realismo, senza bucare il sacchetto di plastica, e qua devo dire grazie a Raffaele Borreca, alla sua prima apparizione in un film horror.

Oltre ovviamente a Lorenzo Lepori, assolutamente perfetto nel ruolo, straordinario attore.

Con alcuni ho proseguito nelle collaborazioni, con altre persone ci siamo fermati qua, però ho sempre mantenuto con tutti, ottimi rapporti.

7) Dott.trash: per quanto riguarda le musiche puoi dirci chi si cela dietro la sigla noctuaria nebrus?

Tadolini:La musica è fondamentale: cercavo una colonna sonora di accompagnamento alle immagini, non invasiva, composta da suoni, riverberi, scricchiolii, una sorta di dark ambient catacombale, che accompagnasse lo spettatore nel mondo perverso, malato, nichilista del collezionista. Devo dire che Noctuaria Nebrus, ha capito al volo quello che stavo cercando, e ha realizzato alla perfezione quello che volevo. Io non ho studiato musica, ho il massimo rispetto del musicista- compositore, non interferisco mai durante il lavoro, passo la sceneggiatura, spiego quello che starebbe bene con le immagini, e per il momento la cosa ha sempre funzionato. Noctuaria Nebrus, è una musicista di Massa, ha diversi gruppi, canta nei Nebrus un gruppo black metal, mentre con i flusso delirante persecutorio si prodiga in questi suoni infernali che potete apprezzare nel mio cortometraggio.

 

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