FIVE NIGHTS AT FREDDY’S

REGIA:  EMMA TAMMI

ATTORI:  JOSH HUTCHERSON, MATTEW LILLARD, ELIZABETH LAIL

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: GHOST STORY-THRILLER

ANNO: 2023

Emma Tammi (“The wind”, “Blood Moon”, “Delivered”, “Bloodline”) è una regista e produttrice americana che dirige questo horror leggero e divertente tratto da una famosa serie di videogiochi a tema survival horror. La sceneggiatura (a cui ha collaborato anche uno dei creatori del videogioco Scott Cawthon) vede protagonista Mike (Josh Hutcherson- “Hunger games”, ” Viaggio nell’isola misteriosa”) è una tormentata guardia di sicurezza che deve superare un trauma dell’infanzia: l’aver assistito impotente al rapimento del fratello. A causa di questo evento è un adulto preda di incubi notturni e in cura con psicofarmaci, egli passa così da un impiego ad un ‘altro finchè gli viene data un’ultima chance, lavorare come guardia notturna in un locale chiuso degli anni ’80:Freddy Fazbear. Il Freddy era un locale all’avanguardia con simpatici animatroni dalle fattezze animali che facevano divertire i ragazzini, tuttavia la pizzeria fu anche teatro della sparizione di alcuni bambini, così Mike accetta l’incarico ma ben presto si rende conto che gli animatroni sono tutt’altro che rottamati. Intanto una perfida assistente sociale Aunt Jan (Mary Stewart Masterson) assume dei tipi poco raccomandabili per mettere i bastoni fra le ruote al povero Mike. Riuscirà il nostro eroe a liberarsi dai suoi demoni interiori e scoprire chi rapì suo fratello? “FIve…” è un horror per tutta la famiglia con poco splatter e molti jumpscare, un prodotto blockbuster stroncato dalla critica ma amato dal pubblico, gli incassi molto alti parlano infatti chiaro, il pubblico ama divertirsi a buon mercato, infatti il film offre proprio questo: divertimento senza impegno e con poco sangue. Il fatto che sia un prodotto tratto da una serie di videogiochi viene quasi sottolineato dal fatto che nel finale ci sia proprio una sorta di boss di fine livello rappresentato dal “capo” della banda di animatroni, col quale ci sarà l’inevitabile scontro finale. Il film usa il tema della sparizione di minori per costruirci sopra una ghost story dal sapore thriller. C’è molto uso della computer grafica e una buona caratterizzazione del personaggio principale un tipo comune e tormentato, facile far scattare l0dentificazione dello spettatore con un uomo così. La scenografia consiste in un ambiente chiuso, polveroso, pieno di anfratti bui con cui contrastano i colori dei buffi animatroni: un orsetto, un coniglio, una volpe e un papero, il film è un insieme non troppo ben amalgamato di ghost story e thriller, con una vena umoristica tinta di nero. La sceneggiatura però è abbastanza prevedibile, con una storia che sta in piedi a patto di stare al gioco di un film con poche pretese, l’incontro di situazioni e personaggi infatti pare avvenire un po’ troppo per caso per essere credibile al 100%. I jumpscare sono efficaci e disseminati ovunque, è chiaramente un film commerciale con un buon ritmo, un prodotto adatto un po’ a tutti, la Tammi infatti tiene il freno a mano tirato per quanto riguarda il sangue per renderlo appunto un prodotto fruibile un po’ a tutti, ci si può anche divertire se non abbiamo grosse pretese.

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