REGIA: KARL ZWICKY

ATTORI: JHON DOYLE, NICOLA BARTLETT, RAY BARRETT, PAMELA HAWKESFORD

REPERIBILITÀ: MEDIA

GENERE: THRILLER/GHOST STORY

ANNO: 1987

DISTRIBUZIONE ITALIANA: FUTURAMA

 

Contagion è un mediocre thriller/ghost story australiano (anche se dal modo in cui è girato somiglia ad un qualsiasi film americano di serie C anni ’80), editato in Italia dalla Futurama, marchio non eccelso che ci ha fornito diversa robaccia di serie B/C. Alla regia (piuttosto piatta…) troviamo Karl Zwicky, regista di secondo piano specializzato in telefilm e prodotti per la tv il cui ultimo lavoro risulta essere un fantasy a basso costo del 2011: “Simbad and the minotaur”. Alcuni su internet (il tempio delle cazzate) hanno detto che questo filmetto ricorda “Shining” ma personalmente non ho trovato alcuna somiglianza con il film di Kubrick, tranne il fatto che in entrambi i film ( tra i quali c’è un abisso in fatto di qualità) sono presenti dei fantasmi, ma questo ovviamente è troppo poco per azzardare delle somiglianze.

L’edizione italiana di “Contagion” risulta essere davvero poco curata, quando inseriamo il dvd notiamo l’assenza di opzioni per i sottotitoli e le lingue, wow un vero squallore sopraffino. Purtroppo anche la qualità video non è eccelsa, molto probabilmente non si sono curati di null’altro che riversare il film da una vhs in dvd, tocca accontentarsi. Protagonista è Mark Clifton, un venditore di computer (Jhon Doyle) il cui capo gli affida di concludere un affare in una zona precedentemente battuta da un altro collega, egli conduce una vita tranquilla ed è fidanzato con Jane, una notte mentre si reca nel luogo stabilito, assiste all’aggressione di una ragazza sulla strada, si ferma e decide di aiutarla ma anche lui cadrà vittima dei pazzi trogloditi che vivono nel bosco (una sorta di barboni…) dove vivrà un’esperienza terribile. Verrà soccorso da Helen, una ragazza che poi lo conduce in una strana villa dove abita assieme a Cleo e Mr. Bael, un dandy dell’alta finanza di mezza età che si arricchisce speculando. Quest’ultimo coinvolge Mark nei suoi loschi affari arrivando a fargli compiere anche dei delitti, finchè il nostro cadrà in un vortice di follia.

Il ritmo del film è troppo blando e la sceneggiatura anche se lineare non risulta molto credibile. Lo splatter è scarso, solo nella parte finale c’è qualche scena più forte come quella in cui Jane infilza con un forcone un aggressore, ma di tensione ce n’è davvero poca in questa ghost story di serie B che ha pochi aspetti degni di nota. Tra i momenti più convincenti c’è la terribile notte nel bosco  che fa da traghetto verso una crescente follia, l’idea di base di proporre una ghost story dove un personaggio viene portato sulla cattiva strada non era malvagia ma un cast non all’altezza, una lunga serie di momenti morti ed una regia banale contribuiscono ad affossare enormemente il film. A fare da contorno a questa vicenda dal basso budget c’è un po’ d’erotismo che sembra messo lì a caso, forse qualche sfegatato dei film di serie C americani (anche se il film è australiano) potrà trovarci qualcosa d’ interessante.

 

Mark, il protagonista

Helen, Cleo ed il perfido MR. Bael

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