CACCIATORE DI ALIENI

REGIA: RON KRAUSS

ATTORI: JAMES SPADER, JOHN LYNCH, LESLIE STEFANSON

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE:FANTA HORROR

ANNO:  2003

Ron Krauss è un regista e produttore americano con alle spalle diversi premi vinti (già il suo primo cortometraggio “Puppies for sale” risultò il vincitore all’Aspen shortfest per la categoria film per bambini, vincendo anche al Berlin International film festival e Carrousel International du Film, e in altri concorsi) il suo primo lungometraggio fu il film: “Rave” la storia di un gruppo di giovani nel mondo delle feste illegali, e questo “Alien hunter” è il suo successivo lavoro. La storia narra che nell’antartico viene captato un segnale proveniente dal ghiaccio, il lastrone viene depositato all’interno di una base che si occupa di colture sperimentali, il professor Julian Rome viene mandato alla base per tentare di decriptare il segnale che viene riconosciuto essere artificiale, mentre il ghiaccio si scioglie, una brutta caduta del lastrone rivela un inquietante bozzolo spaziale, sarà davvero il caso di aprirlo? Sostanzialmente si tratta di un fantahorror debitore del capolavoro “La cosa” di Carpenter tanto da sembrare una sorta di clone  fuori tempo massimo, ci sono molti degli ingredienti dei fantahorror anni ’80 la base nell’artico, una misteriosa creatura intrappolata nel blocco di ghiaccio, quel senso di claustrofobia che si prova guardando il gruppo che si muove fra i corridoi semi illuminati della base e il classico scienziato-eroe interpretato dall’ottimo James Spader (“Wolf”, “Driftwood”, “Secretary”) la sceneggiatura di Boaz Davidson e J.S. Cardone si limita a ricalcare gli schemi dei fanta-horror anni ’80 con alcune varianti come il “contatto telepatico” fra il blocco di ghiaccio ed il protagonista. Spesso “Alien…” si perde in dialoghi superflui e tediosi, la regia e la sceneggiatura lo rendono poco migliore di un tv movie (infatti la casa di produzione è specializzata in film a basso costo per la tv) adatto ad un pubblico poco esigente, c’è poco splatter e troppi dialoghi superflui per questo fantahorror buono solo per una visone one shot con poche aspettative, da segnalare la presenza dell’atleta Carl Lewis nel ruolo secondario di Grisham, per il resto un b-movie che passa inosservato. 

 

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