BLOOD ON MELIES’MOON

REGIA: LUIGI COZZI

ATTORILUIGI COZZI, PHILIPPE BEUN GARBE, LAMBERTO BAVA

REPERIBILITÀ:  MEDIA, SI TROVA IN DVD

GENERE: SCI-FI, FANTASTICO

ANNO: 2016

Luigi cozzi è un regista sottovalutato del nostro cinema di genere dei bei tempi che furono, un artigiano instancabile che ha attraversato gli anni d’oro del cinema di genere come gli anni bui che ne segnarono il declino, Cozzi è sempre stato affascinato dalla fantascienza, dal cinema del fantastico ( a cui ha dedicato diversi libri molto interessanti come “Il cinema dei mostri“, “Il cinema dimenticato, i film fantastici e horror italiani dal 1895 al 1960“, L’orizzonte perduto del cinema di fantascienza“) al quale reca una sorta di omaggio con questo “Blood on Melies’ moon“. Questo film esce dopo un lungo periodo di silenzio durato molti anni, e dopo tanto tempo Cozzi torna con un opera low budget di difficile catalogazione, un simpatico minestrone dove dentro c’è di tutto: autocitazioni, effetti speciali kitsch, thriller, fantascienza sci-fi, e la partecipazione vecchie glorie del nostro amato cinema di genere come Lamberto Bava, Dario Argento, Antonio Tentori, il tutto per la durata di ben 111 minuti. Cozzi fregandosene delle mode del momento e di un budget basso sforna quello che a  mio avviso è una sorta di testamento cinematografico di un uomo che ha dedicato la sua vita alla settima arte, e che nel suo film ripercorre proprio la storia del cinema partendo dalla misteriosa scomparsa di Louis Le Prince, il primo a brevettare una macchina per filmare le immagini, pochi anni dopo i fratelli Lumiere creano una macchina simile, è la nascita del cinema. Ma cosa è successo a Le Prince e alla sua macchina? Intanto a Roma Cozzi è testimone dell’apertura di una misteriosa “porta dei mondi” e decide di indagare, partendo da un misterioso pacco che arriva nel suo negozio e dalla strana visita di un cliente apparentemente pazzo. L’amore per la fantascienza viene mostrato attraverso effetti in computer grafica piuttosto pacchiani ma funzionali, spesso il film diviene un caleidoscopio (di serie B) di immagini, stelle e mondi che si dischiudono allo spettatore raccontando gradevoli storie al limite del favolistico che ci fanno sorridere e sognare. Inutile stare a commentare la recitazione spesso non all’altezza  “Blood…” vuole solo farci viaggiare con la fantasia come dei bambini, Cozzi interpreta se stesso in un contesto filmico spesso autoreferenziale, lui stesso si definisce un Ed Wood all’italiana e penso che ne vada fiero come d’altronde riferisce nel dialogo post-incubo nel suo letto “d’altronde anche Ed Wood era famoso…” dunque “Blood…” vuole essere un B-movie non per tutti ma per coloro che hanno amato i vecchi film, per coloro che non si riconoscono più nel cinema moderno ed hanno grande nostalgia degli anni ’70-’80. Quando il film di Cozzi mette in scena sequenze trash lo fa senza vergogna per il semplice gusto di divertire, di citare, di farci sognare anche solo per un attimo che il vecchi film che abbiamo amato sono ancora lì, in un universo parallelo destinato forse ai solo cultori del genere. 111 minuti possono sembrare eccessivi (in effetti alcune parti si potevano accorciare) ma vi assicuro che non lo sono più di tanto anzi scorrono abbastanza bene, c’è chi troverà questo film pieno di effetti stralunati e assolutamente sconclusionato, io penso che sia un omaggio al vecchio cinema fatto con pochi mezzi e molto cuore,  abbastanza trash ma capace di farci uscire una lacrima dagli occhi.

 

Leave a Comment

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca