REGIA: GIGI SAUL GUERRERO

ATTORI: ADRIANA BARRAZA, L. SCOTT CALDWELL, RICHARD BRAKE,JOSHUA CALEB JOHNOS

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: HORROR COMEDY

ANNO: 2021

Bingo Hell” è una divertente horror comedy diretta dalla giovane regista Gigi Saul Guerrero, la regista Messicana si era fatta notare partecipando all’antologia “Mexico Barbaro” e all’altra antologia sempre a tema horror: “ABCs of death 2.5” e “Bloody bits: Shorts compilation vol. 2”, questo “Bingo…” è il suo primo lungometraggio. il film in questione è sostanzialmente una horror comedy ricca di humor nero che mette in scena il “demone del gioco”, in una sonnolenta cittadina di provincia chiamata Oak Springs arriva un misterioso individuo vestito di nero che dall’oggi al domani sostituisce la vecchia sala bingo con una nuova sala scintillante, piena di luci e dai ricchi ed ambiti premi. Non tutti però sono contenti che la sala del vecchio Mario sia stata sostituita da quella di un ambiguo affarista a metà strada fra un demone e un imbonitore, così Lupita e i suoi amici di vecchia data decidono di fare guerra al nuovo malvagio arrivato ma piano piano il demone del gioco prenderà il sopravvento sulle coscienze e Lupita si ritroverà sola col suo scapestrato nipote in questa guerra.  La sceneggiatura firmata da McKenzie, Guerrero e Blackshear è la classica che possiamo trovare in moltissimi b-movie americani a base di humor nero dove il bene si contrappone al male utilizzando personaggi strampalati: la vecchietta battagliera, il meccanico simpatico che ama bere, il nipote problematico ed il nuovo proprietario del bingo a metà strada fra un demone e un imbonitore da strapazzo. La Guerrero sa dirigere bene questo b movie  dalla buona fotografia (a cura di Byron Werner) dai colori talvolta accesi e dalle  luci vagamente psichedeliche come nelle sequenze dove i nostri eroi entrano per giocare al bingo, Richard Brake con la sua mimica facciale è ottimo per interpretare questo demone spuntato da chissà dove, un personaggio malvagio e viscido arrivato come per magia a Oak Spring a bordo della sua macchina nera (un classico dei b movie) e pronto a ripulire le tasche e rubare le anime dei malcapitati. Il film vuole essere anche moralista mettendo in scena il demone del gioco che può attanagliare ognuno di noi senza eccezione, il male rappresentato dalla nuova sala bingo che è una sorta di piccolo inferno dove le menti dei malcapitati controllate dal malvagio demone pensano solo a giocare e vincere venendo letteralmente marchiate (una sorta di biblico marchio della bestia) dal simbolo del vile denaro sulla mano. Il film scorre bene, i personaggi sono molto leggeri e divertenti, lo splatter è un po’ poco presente a parte un paio di sequenze, la migliore delle quali è sicuramente è quella dove la donna diventata ricca con la vincita si scortica il petto con le unghie davanti allo specchio in preda a una allucinazione infatti è proprio l’aspetto allucinatorio della vicenda quello che prevale nettamente sulla componente puramente splatter, con personaggi preda di allucinazioni e quasi zombificati che come pecore entrano nella sala bingo con la speranza di vincere. Alla fine “Bingo…” intrattiene senza però fare scintille, un divertente b -movie con poche pretese che avrebbe necessitato di una maggiore dose di splatter.

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