SUBSPECIES 2 (RADU PRINCIPE DELLE TENEBRE)

REGIA: TED NICOLAOU

ATTORI: ANDERS HOVE, DENICE DUFF, KEVIN SPIRTAS, MELANIE SHATNER

REPERIBILITÀ: BASSA (non c’è una versione dvd italiana, esiste una rara versione vhs della Video Arcadia)

GENERE: VAMPIRE MOVIE

ANNO: 1993

DISTRIBUZIONE ITALIANA: VIDEO ARCADIA

MOMENTI CLOU: 1) LA TESTA DI RADU CHE SI RIATTACCA CON BUONI EFFETTI SPLATTER 2)RADU CHE BEVE IL SANGUE DI STEFAN 3)L’ENTRATA IN SCENA DELLA MADRE DI RADU 4)IL RAPIMENTO DI MICHELLE

Questo secondo capitolo di “Subspecies” si rivela un buon film sui vampiri, Ted Nicolaou dimostra ancora una volta di saperci fare come regista, è sicuramente un bene che questo seguito sia curato dallo stesso team del primo capitolo, con un cast diverso ed un altro regista sarebbe stato quasi sicuramente un flop. Il film parte con un breve riassunto del primo episodio, poi assistiamo alla resurrezione di Radu, resa in maniera molto splatter con la sua testa mozzata che si riattacca al corpo, vene e muscoli sono in bella vista, resi molto bene con grandi effetti (ed eravamo nel ’93…).

Ottimo anche in questo seguito l’uso delle luci all’interno della dimora di Radu, sapientemente illuminata da luci azzurrine che rischiarano gli interni in maniera inquietante. Michelle, la fidanzata di Stefan è ormai vampirizzata e fugge dal castello dirigendosi a Bucarest venendo seguita da Radu la cui ombra si allunga sui muri evidenziando le sue dita artigliate. La vampirizzazione di Michelle è molto interessante da seguire, la ragazza comincia a sentire le cose in maniera diversa ed a temere la luce, disperata chiama sua sorella Becky pregandola di raggiungerla in Romania. Entra poi in scena la madre di Radu, con un trucco niente male, una vampira quasi mummificata dalla pelle incartapecorita che si diletta con l’alchimia (molto classico il suo laboratorio con boccette e fumi di ogni genere).

Michelle intanto viene creduta morta e prelevata inerme dalla polizia nella vasca dell’albergo, ma con un buon colpo di scena si risveglia nel furgone della polizia che intanto aveva trovato la pietra di sangue scambiandola per un oggetto di valore rubato. Anche la pietra di sangue è rinnovata nell’aspetto, una bella pietra incastonata in una mano dorata dalle dita lunghe ed artigliate, questo secondo capitolo è un po’ meno goticheggiante, anche se come al solito non mancano buone riprese all’interno del castello Vladislav. Becky cerca aiuto da un anziano professore (personaggio molto simpatico) il quale decide di seguirla con l’ambasciatore americano al villaggio, i tre arriveranno al castello Vladislav dove la grande cura per i dettagli salta all’occhio: nicchie ammuffite, arredi antichi, scheletri, scale polverose, una scenografia molto efficace. Buona la scena dell’incontro fra le due sorelle, dove Michelle parla dall’ombra, ricoperta dal sangue della sua prima notte di caccia, mentre Radu si fa avanti scendendo da una scalinata di marmo in una sequenza ben costruita. Bello l’effetto speciale in cui Radu si tramuta in un’ombra volante riportando Michelle al castello, dove i personaggi si daranno battaglia nelle catacombe in uno scontro piuttosto cruento dove il sangue non mancherà di scorrere. Questi erano degni film di vampiri, non le cazzate che fanno adesso.

 

RADU E SUA MADRE

MICHELLE IN UNA SCENA

MICHELLE E LA PIETRA DI SANGUE

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