REGIA: ROACHE -TURNER

ATTORI: JAY GALLAGHER, BIANCA BRADEY, LEON BURCHILL, LUKE McKENZIE

REPERIBILITÀ:ALTA, SI TROVA IN DVD 

GENERE: ZOMBIE MOVIE POST APOCALITTICO

ANNO: 2014

DISTRIBUZIONE ITALIANA: KOCH MEDIA

Il duo Roache-Turner sforna questo zombi movie apocalittico e dalle atmosfere survival (che piacerà molto a chi ama la serie “Walking Dead” in quanto troverà atmosfere più o meno simili)  con Wyrmowood si rivivono le grandi atmosfere degli zombi movie anni ’80 ma in chiave ovviamente moderna, con scene veloci (ma non troppo) e un livello di splatter abbastanza alto. Il film è stato definito da molti come un incrocio fra “Mad Max” ed il classico “Dawn of dead”, per quanto riguarda il primo ci sono sicuramente dei riferimenti soprattutto per il modo in cui i personaggi si presentano: bardature da bikers post apocalittici, di cui la regia non tralascia i particolari, e poi c’è anche il riferimento alle situazioni survival on the road tipiche del classico di Miller.

Per quanto riguarda “Dawn…” non ho riscontrato grosse similitudini anzi mi è sembrato un paragone un po’ azzardato in quanto mi pare di riscontrare similitudini con prodotti più moderni come la serie”Walking dead” i cui fans apprezzeranno quasi sicuramente questo film. La trama è il classico contagio da zombi in cui l’eroe di turno deve recuperare la sorella in uno scenario da apocalisse, la tipa rappresenta l’elemento più originale del film in quanto ha il potere di controllare gli zombi col pensiero, ovviamente squadre speciali (governative?) spargono il panico in giro. La regia colpisce nel segno fin da subito, il regista ama le scene adrenaliniche e veloci (ma non troppo da risultare poco comprensibili) il ritmo è alle stelle, non c’è un attimo di sosta, niente parti inutili o flosce, tutto viaggia come un treno in corsa, la fotografia ha colori molto vivaci come nel caso dei fiori rossi in risalto nel bosco dove i due personaggi principali si incontrano o il blu mortifero che satura la camera da letto della coppia che riceve la chiamata.

I personaggi sono ottimamente caratterizzati, la cinepresa sembra voler scavare a fondo nella loro personalità, ci sono sempre situazioni al limite:  genitori costretti ad uccidere figli e mogli zombificati, gente chiusa in luoghi apparentemente sicuri con fuori l’inferno ecc… Bellissime le sequenze dove alcuni disgraziati sono prigionieri di un mad doctor in un laboratorio isolato e devono fare i conti con le sue siringhe piene di sangue infetto che lui vuole far “assaggiare” ai malcapitati, una sequenza dove per la prima volta nel film è presente anche un po’ di ironia. Lo splatter abbonda, teste che esplodono (anche inaspettatamente in una bella scena nel bosco) chiodi in testa, investimenti, morsi, colpi d’ascia ecc…  spesso è una violenza grezza, senza via di scampo ma non si disdegna neppure l’ironia come nel caso dello zombi congelato in frigo a guardia delle bibite.  Se amate gli zombi movie adrenalinici questo fà al caso vostro.

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