TUNNEL: INTERVISTA CON BAGATIN

REGIA: DARIO BAGATIN

ATTORI: PAOLO FAGIOLO

REPERIBILITÀ: YOU TUBE

GENERE: MONSTER MOVIE-FANTA HORROR

ANNO: 2020

DISTRIBUZIONE ITALIANA: CORTO INDIPENDENTE

Dario Bagatin ci propone questo cortometraggio fortemente ispirato ai fanta horror anni ’80 quelli come: “La creatura degli abissi“, “Lieviathan” e perchè no “Tremors“, nonostante il nostro eroe abbia a disposizione un budget minimo riesce comunque a tirare fuori un valido cortometraggio dove un povero operaio resta intrappolato in un tunnel in costruzione e fa conoscenza di una terrificante creatura sotterranea simile ad un vermone zannuto. La creatura (realizzata discretamente) sarà ovviamente la sorpresona finale: un vermone color sangue pieno di zanne, il regista riesce con pochi espedienti a creare un ambiente abbastanza verosimile e claustrofobico dove abbiamo un protagonista (non esattamente un o stinco di santo) bloccato da una frana il cui unico contatto col mondo esterno è la sua ricetrasmittente con cui parla in maniere molto “colorita” col suo assistente. “Tunnel” è un gradito omaggio ai bei tempi dei b-movie a basso costo di matrice americana, tutto molto semplice e diretto, nessun fronzolo inutile, un corto che vuole divertire e spaventare.

Adesso facciamo due chiacchere col regista per saperne di più su questo progetto:

Dott.trash: Ciao Dario, vuoi presentarti ai nostri amici? Parlaci di com’è iniziata la tua avventura nel regno dei cortometraggi…

Bagatin: Bè inizio col dire che amo il cinema da quando ne ho memoria, in particolare quello di genere horror e fantascientifico, ma non ho mai disdegnato anche l’azione e la commedia. La mia prima esperienza nel settore l’ho avuta sul set del film indipendente “Lost in Devil’s Country ” di Matteo Corazza, dove ricoprivo il ruolo di responsabile del make-up e degli effetti speciali. In quel particolare frangete ho potuto assaporare la vita sul set e comprenderne meglio le dinamiche. La mia seconda esperienza è stata quella di aver partecipato, sempre nel ruolo di responsabile del make-up e degli effetti speciali, ad uno degli episodi del film antologico POE “Poetry of Eerie“. L’episodio che ho curato è stato quello de “gli occhiali” sempre diretto da Matteo Corazza. Innamoratomi di questo ambiente, finite le scuole superiori, ho deciso di aumentare la mia formazione e colmare le mie lacune, frequentando il corso di regia e sceneggiatura dell’Accademia Nazionale Del Cinema di Bologna, dove ho seguito le lezioni dei docenti Silvia Luzzi e Guido Fiandra. Nel corso degli anni ho realizzato vari corti a budget zero e con troupe ridotte all’osso se non quasi inesistenti(regista-operatore-attori). Questo mi ha portato a mettermi in gioco in situazioni dove i mezzi erano pochi e il tempo limitato. Nel 2018 ho scritto, prodotto e diretto il mio primo lungometraggio indipendente, attualmente è in fase di post-produzione.

Dott.trash: Tunnel” sembra un corto fortemente ispirato ai B-movie anni ’80, concordi?

Bagatin: Assolutamente sì, ma non solo degli anni 80. Sicuramente questo corto è frutto delle influenze di filmoni cult come Tremors(anni 90) e di z-movie come “alien2 sulla terra”(anni 80), ma credo che si possa percepire anche qualcosa degli episodi de “Ai confini della realtà” e infatti inizialmente il corto era stato concepito per essere in bianco e nero, come la nota serie di fine anni 50.

Dott.trash: Pensi che un giovane regista possa fare un buon prodotto anche con pochi mezzi?

Bagatin: Certo. Io non ho avuto e chissà se avrò mai, la possibilità di girare con grossi mezzi e budget dignitosi, ma credo che in fondo sia un bene, lo vedo sia come uno stimolo creativo che come una sorta di allenamento. Non sono un regista affermato e sicuramente non mi trovo nella posizione di poter dispensare grandi consigli, ma credo che chiunque si avvicini a questa passione, dovrebbe iniziare con pochi mezzi ed essere abituato a lavorare col niente per potersi migliorare gradualmente. Ho conosciuto molti giovani aspiranti registi dannarsi per trovare fondi(tramite la famiglia, la regione, il crowdfunding…) per procurarsi una troupe e un’attrezzatura professionale, per poter girare dei semplici corti. Io l’ho sempre trovata un assurdità, lo vedo come voler salire sul ring contro un peso massimo, senza aver mai tirato due pugni al sacco da boxe!

Dott.trash: La creatura sembra ben fatta, puoi dirci qualcosa sulla sua realizzazione?

Bagatin: La creatura l’ho realizzata con un procedimento molto classico, ovvero prima ho modellato una scultura in creta, ne ho fatto un calco in gesso e un positivo in silicone. Durante la fase di scultura mi sono accorto che inconsciamente avevo modellato una sorta di graboid (creatura tipo Tremors) e allora ho rimediato in extremis, dandogli un design più simile a quello dei vermi carnictis del “King Kong” del 2005( film che adoro ovviamente).

Dott.trash: Puoi dirci qualcosa sull’attore protagonista? Proviene dal teatro?

Bagatin: Paolo Fagiolo è un artista a tutto tondo, viene dal teatro, ma non si limita solo a quello, spesso collabora con musicisti, artisti figurativi e concettuali, fotografi e videomakers volti alla creazione di performances artistiche. Mi sono trovato molto bene a lavorare con lui, ci ho girato due cortometraggi e un lungometraggio, arriva sempre sul set preparato e con un atteggiamento professionale e propositivo. Però già che siamo qua vorrei citare anche gli altri due membri della troupe, ovvero Francesco Roder che è l’attore che da la voce al personaggio dall’altra parte della radio, anche lui come Fagiolo è una presenza costante nei miei lavori e anche lui ha partecipato al mio film e da quello che so ne sta preparando uno pure lui, tratto da uno dei sui corti migliori. L’altra persona è Mattia Cassaro, grande amico ed ex compagno di scuola, me lo porto dietro da sempre dato che è praticamente il mio braccio destro, spesso mi aiuta sia nelle sculture, che sul set e soprattutto è bravissimo a vestire i panni del mostro, l’unico problema è che non so mai sotto che voce metterlo nei credits, dato che fa di tutto.

Dott.trash: Mi sembra che il protagonista non sia il classico eroe, anzi sembra un personaggio con diversi scheletri nell’armadio, volevi creare un’atmosfera in cui lo spettatore non avesse alcun punto di riferimento, nessun eroe a cui aggrapparsi?

Bagatin: in realtà trovo che sia più facile identificarsi in personaggi “difettosi” se mi passi il termine, creature reali e fallaci. Nel cinema tendo a nutrire apatia e distacco da personaggi come i supereroi, perché diciamocelo chi cavolo si identifica in personaggi fisicamente perfetti, con la brillantina in testa, la tutina aderente e che non sbagliano mai? Bè forse molti considerato i risultati che quel genere di intrattenimento ha al botteghino, ma io no. Luca è un personaggio con errori alle spalle, forse con delle dipendenze, ma anche il suo collega ha l’aria di non raccontarcela giusta, nemmeno la ditta per la quale lavorano è onesta. Alla fine che sia il tunnel della droga, dell’alcolismo, delle bugie, della corruzione o l’esofago di un vermone gigante, tutti sono incastrati nel tunnel della vita, un antro buio, spaventoso dove nessuno si fida più di nessuno. Certo avrei potuto dire direttamente “il capitalismo” e mi sarei risparmiato tutto sto gran pippone.

Dott.trash: Progetti futuri?

Bagatin: Sto ultimando la post produzione di “Boneless” un lungometraggio indipendente autoprodotto, sempre di genere fanta/horror. Se tutto va bene entro l’anno dovrebbe essere ultimato in modo da poter concorrere a qualche festival.

Dott.trash: Ringrazio Bagatin per l’intervista.

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