REGIA: MICHEL RICAUD

ATTORI: AMICI DEL REGISTA

REPERIBILITÀ: MOLTO BASSA

GENERE: SPLATTER/INCLASSIFICABILE

ANNO: 1987

DISTRIBUZIONE ITALIANA: MASSACRE VIDEO

MOMENTI CLOU:  TUTTO IL FILM

 

AIUTO…  Questo ragazzi è uno dei  peggiori SPLATTER che abbia mai visto ! Registicamente inutile, attori che sono probabilmente amici del regista (in realtà si firmano Compagnia del piccolo Mescal…) o presi per strada, montaggio orrendo, assenza di dialoghi, recitato coi piedi. Michel Ricaud è in realtà un regista di film porno che ha fatto solo qualche altra porcata porno-horror di cui però non sono riuscito a trovare traccia. Sexandroide è un “film” amatoriale francese che nell’underground più oscuro si è fatto la nomea di film altamente weird-scioccante, per anni è circolato in versione vhs, ma poi (purtroppo) la Massacre video (il nome è tutto un programma) ha deciso di editarlo in versione dvd. Il bello è che in questa edizione dvd non è specificata neanche la durata di questo film e non esiste neppure un comando per selezionare le lingue, perchè vi chiederete voi?? Come ho detto sopra in questo trashione non ci sono dialoghi, per il semplice fatto che questo film non ha una trama, ma è solo un pretesto per far vedere scene splatter senza senso. Teoricamente sarebbe un film a episodi, i quali sono assolutamente insensati e slegati fra loro, già dai primi momenti notiamo l’assoluta amatorialità (che non sarebbe di per sè un difetto) di questo prodotto, ma partiamo subito col primo episodio. Episodio 1: vediamo un tizio che sta eseguendo un rituale voodoo ai danni di una ragazza (che non è li con lui) che si trova in un bar, subito dopo con un montaggio forzato la tipa comincia a dare segni di disagio, e se ne va a vomitare in bagno (anche questa scena fa schifo in tutti i sensi). Il tizio del rito voodoo non si limita a farle del male, ma la costringe a spogliarsi ! Perchè? Boh… così… senza ragione alcuna, se non quella di far piacere a qualche spettatore con pruriti particolari, il tizio poi tortura nelle parti intime la bambola e la ragazza corre in bagno perdendo un sacco di sangue. Stop. Episodio 2: si inizia con un’inutile e (inspiegabilmente) lunghissima inquadratura di alcune casse di vino (lo spettatore si chiede se il regista si sia addormentato con la cinepresa in mano...) in una cantina dove una tizia dark scende in un sotterraneo vagamente gotico dove ad attenderla c’è uno zombi incappucciato. Quest’ultimo prima l’aggredisce, poi se ne va (non si sa dove) e lei comincia a gingillarsi con alcuni oggetti perdendo tempo (con lo zombi che potrebbe tornare da un momento all’altro !!) e iniziando (perchè?) a spogliarsi regalandoci la seconda scena di nudo gratutito del film. Lo zombi inizia a baciarla e lei, vomita un ragno nero (mah ????) di plastica, tutto ciò dopo essersi frustata in una sequenza pseudo-sadomaso. La ragazza (ancora nuda) viene torturata dallo zombi in quella che considero la sequenza più disturbante del film (ho dovuto stoppare e riprendere dopo un quarto d’ora, vi giuro !) dove il mostro le strappa un occhio e la uccide a colpi di rasoio in una sequenza artigianale ma estremamente disturbante. Per finire in bellezza questo episodio lo zombi inizia a mutilarsi un braccio, e alla fine si ficca un coltello in pancia facendosi uscire le viscere. C’è un motivo per il quale ritengo questo episodio il più “duro” del film, cioè che a tratti sembra uno snuff movie , questa impressione disturba lo spettatore un po’per tutta la durata del film, infatti credo che il regista e la sua  combriccola abbiamo volontariamente adottato quest’aura, allo scopo di creare una sorta di “leggenda nera” attorno alla pellicola. Episodio 3: in un ambiente miseramente gotico una donna (vedova?) vestita di nero veglia una bara con un uomo dentro, che in realtà è un vampiro che si sveglia sbavando come sbrodolino (il famoso bambolotto da bambine anni 80…), si alza e la spoglia brutalmente (basta con questi nudi !) poi la morde e la tipa si mette a ballare per poi mettersi nella bara col vampiro ! Fine. Sexandroide è tutto qui, il fatto è che di un film così è difficile anche fare una recensione, alla fine si ha l’impressione di aver visto un piccolo prodotto sperimentale (dadaista in salsa horror-erotica). Infine vogliamo parlare del titolo? Che vuol dire SEXANDROIDE??, Dov’è l’androide?? e il sesso dove sta? (visto che alla fine assistiamo solo a nudità gratuite ma non a scene porno) il fatto è che questo film non lo definirei nemmeno trash in senso stretto, ma sta a metà fra un falso snuff (soprattutto nel secondo episodio) e una specie di piece teatrale-amatoriale fatta coi piedi e girata da un folle sotto effetto di LSD. Diciamo che solitamente non sono amante dello splatter amatoriale fine e se stesso, tipo certi splatter tedeschi (come Das Komabrutale Duell per intenderci), ma lo splatter lo apprezzo solo se dietro c’è un vero film con una trama, però la differenza fra i soliti splatter e Sexandroide è quest’aura malsana e sconclusionata, e un certo senso di claustrofobia che pervade tutto il film. In conclusione una roba da matti che non consiglio a nessuno, un trip allucinante riversato su pellicola.

 

 

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