REGIA:  EIICHIRO HASUMI

ATTORI: GORDON MAEDA, KAYA OKUNO, KANNA HASHIMOTO, YUICHIRO UMEHARA

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: HORROR, PARANORMALE

ANNO: 2022

Re-member” è un horror giapponese diretto da Eiichiro Hasumi, (tratto dal manga di Welzard disegnato da Katsutoshi Murase) che ha come tema portante la solitudine dei giovani, dopo un antefatto abbastanza splatter dove una bambina viene uccisa con un accetta da uno spietato maniaco il regista sposta la sua attenzione su un gruppo di studenti delle scuole superiori alle prese con le difficoltà tipiche dell’adolescenza, in particolare ci viene mostrata la giornata da studentessa di Asuka, una ragazza solitaria che viene evitata da quasi tutti. Un giorno qualunque Asuka inizia ad avere strane visioni inquietanti in cui una bambina la invita a cercare i resti sparsi del suo corpo. La mattina seguente si reca a scuola come sempre ma ben presto si renderà conto di non essere l’unica ad avere questi strani sogni, anche altri studenti hanno i suoi stessi incubi, ben presto il gruppo si documenterà su quel delitto compiuto anni addietro e cercherà i resti della bambina per deporli nella bara, ma si rendono conto che se non riusciranno presto nell’intento saranno costretti a rivivere in eterno quel giorno, intanto lo spirito errante della bimba vaga come impazzito in cerca di vittime.  Il film parte con un prologo in cui la bambina viene uccisa dal maniaco con l’ascia, la figura del maniaco non è per niente approfondita non sappiamo chi è ne perchè lo fa e questa è la prima piccola carenza del film, la vicenda poi si sposta nel mondo degli adolescenti e dei loro problemi, infatti Asuka è la classica ragazza solitaria che non riesce a integrarsi ma che si ritroverà poi parte di un gruppo paradossalmente grazie a una situazione disperata. Il problema di “Re-member” è che non prende una direzione precisa volendo spaziare fra horror paranormale e situazioni di formazione adolescenziale, infatti ad un certo punto la sceneggiatura vira decisamente troppo su quest’ultimo versante facendo dell’horror quasi un contorno. Il fatto che i personaggi possano morire all’infinito abbassa praticamente a zero la tensione non contribuendo alla paura per la morte di qualcuno riducendo la suspense e rendendo il tutto una sorta di gioco scherzoso, ci sono alcuni buoni momenti di resa visiva come la visione che ha la ragazza delle mani rosse che escono dal pozzo oppure alcune sequenze splatter come nel caso del ragazzo tranciato in due dove il busto finisce da una parte e le gambe da un’altra. I buoni momenti splatter sono però alternati ad altri in cui le vicende adolescenziali prendono troppo il sopravvento, non riuscendo a prendere una decisa direzione il film risulta un prodotto da visione one shot con alcune buone cose che gli danno una sufficienza sbiadita e nulla più. L’elemento del loop temporale è comunque una cosa già vista in altri contesti e quindi non troppo originale, il personaggio principale ha la classica evoluzione dell’adolescente che supera le proprie paure e pur essendo gradevole anche la parte “teen” in un contesto horror -splatter diventa un po’ stucchevole, i dialoghi talvolta si perdono in battute evitabili e come ho detto il tutto diventa come un gioco spesso troppo leggero. C’è la volontà di unire ghost story, vicende adolescenziali e splatter in un mix poco coerente che ne fa un teen movie un po’ splatter ma di poca sostanza a livello di sceneggiatura. La regia di Hasumi si muove abbastanza bene fra i personaggi riuscendo talvolta anche ad inquietare con questo volto demoniaco rosso e quasi glitterato, alcuni momenti splatter sono ben girati come i corpi dilaniati a metà ma nel complesso il film non riesce davvero a decollare volendo a mio avviso mettere insieme generi troppo distanti fra loro come il teen movie con derive di formazione, e lo splatter conditi con un po’ di humor, riuscendovi solo in parte.

 

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