NON APRITE PRIMA DI NATALE

REGIA: EDMUND PURDOM

ATTORI: EDMUND PURDOM, ALAN LAKE, BELINDA MAYNE, KEVIN LlOYD

REPERIBILITÀ: BASSA

GENERE: SLASHER -THRILLER

ANNO: 1984

DISTRIBUZIONE ITALIANA: CG ENTERTAIMENT SRL

 

L’edizione in mio possesso di questo film di serie C della CG entertaiment è molto spartana, priva di sottotitoli e con un audio molto scadente, ma credo che dovremo accontentarci visto che risulta essere (almeno in Italia) l’unica edizione dvd in giro. Alla regia (e fra gli attori) troviamo Edmund Purdom, nostra vecchia conoscenza, un discreto attore che purtroppo nel corso della sua carriera (specialmente verso la fine come nel caso di questo film) finì anche a recitare in film scadenti come: “L’amante del demonio” (di Paolo Lombardo) e questo pessimo horror natalizio. Protagonista è l’ispettore Harris (Edmund Purdom) di Scotland Yard che deve vedersela con un assassino che se ne va in giro uccidendo babbi natale, infatti egli a causa di un trauma infantile odia Santa Claus.

Nel film sembra esserci l’intento di dissacrare questa figura natalizia affibbiandogli un’aura negativa in quanto il 90% dei babbi natale presenti in questo film sono dei debosciati che quasi meritano di soccombere sotto i colpi dell’assassino. Il secondo delitto avviene ad una festa in maschera dove un babbo natale viene trafitto da una lancia che gli trapassa il cranio spuntandogli poi dalla bocca mentre stava suonando una lingua di Menelik in una sequenza molto trash. Dopo questo delitto l’ispettore Harris decide di indagare visto che un’altro babbo natale era stato ucciso poco tempo prima (mentre scopava in macchina…), lo svolgimento delle indagini risulta essere una parte piuttosto malfatta e non approfondita a sufficienza.

Il titolo sgangherato del film fà riferimento ad un misterioso pacchetto regalo che arriva a casa di Harris e del quale solo nella scena finale scopriremo il contenuto, ad accompagnare questo strano pacco c’è un biglietto che avverte di non aprire prima di natale, questo ammonimento viene preso alla lettera dall’ispettore Harris. I dialoghi sono piuttosto banali, e le scene in cui i babbi natale muoiono sono molte (troppe…) ma sembrano messe lì solo per allungare il brodo di un film molto poco sostanzioso.

Altra nota dolente è la scoperta troppo gratuita dell’identità dell’assassino, mostrato a volto scoperto mentre telefona alla polizia per sviare le indagini, questo è inaudito! Cioè, allo spettatore viene tolto anche il piacere di scoprire alla fine chi sia! Intendiamoci, nella scena della telefonata lui non ammette di essere l’assassino, ma si capisce ugualmente che è lui ! Harris poi decide di aiutare una ragazza il cui padre era il babbo natale ucciso alla festa, ad un certo punto (tentativo piuttosto goffo) lo spettatore comincia d avere sospetti anche sullo stesso ispettore. Il fidanzato della ragazza si rivela poi un maiale che la porta a sua insaputa da un suo amico che campa facendo foto osè, questa sequenza in cui è presente una ragazza semi-nuda è la solita scena messa li per mostrare due tette e nulla più.

Molto trash la scena del babbo natale guardone che entra nelle cabine a vetro per vedere le spogliarelliste facendo però una brutta ( e prevedibile) fine esaltata dal tocco trash del sangue sul vetro e dalle urla della ragazza. Non mancano neppure i soliti punk teppisti (figure ricorrenti negli horror anni 80) che rubano la bici a un babbo natale il quale si rifugia nel London Dungeon, dove fra raccapriccianti manichini da grand guignol e ombre sinistre dovrà sfuggire al killer in una delle poche sequenze degne di nota del film.

L’esilarante scena del babbo natale ucciso alla festa

 

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