L’AMANTE DEL VAMPIRO

REGIA: RENATO POLSELLI

ATTORI: TINA GLORIANI, MARIA LUISA ROLANDO, H. REMY, WALTER BRANDI

REPERIBILITÀ: BASSA

GENERE: GOTICO

ANNO: 1960

DISTRIBUZIONE ITALIANA: NOSHAME

 

L’edizione della Noshame di questo gotico di Polselli contiene un’ intervista al regista in cui racconta aneddoti sulla sua attività ma non solo, ci dà anche un’ idea sul pensiero di Polselli che divaga arrivando a parlare anche di Carl Marx e Gesù. Interessante quando parla dello scalpore che suscitò il suo film: “Quando l’amore è oscenità” un film molto particolare che ruota attorno alla figura di uno psichiatra e del concetto che egli ha dell’oscenità, egli propone una terapia di gruppo a un gruppo di personaggi ambigui che hanno approfittato di una ragazza, un film che fu bersagliato dalla critica e dalla censura. Polselli durante l’intervista dimostra di essere una persona colta, ma usa un linguaggio piuttosto “colorito” in quanto spesso ricorre alle parolacce. Per il film: “Rivelazioni di uno psichiatra sul mondo perverso del sesso” si avvalse dei racconti di prostitute di strada che andò a cercare di persona per raccogliere materiale per il film. Renato racconta poi aneddoti su film osè ed attori hard dicendo che quando si girano questo genere di pellicole dobbiamo capire che queste ragazze stanno solo facendo un lavoro e non vanno sminuite (un lavoro come un’ altro eh caro Renato? XD ). “L’amante del vampiro” è un gotico di serie B all’italiana, protagonisti della vicenda sono un gruppo di ballerine che stanno preparando uno spettacolo e sono ospitate in una villa di campagna di un anziano professore, nei pressi della villa c’è un antico castello abbandonato che in realtà è abitato da un vampiro che vive con altre non morte sue schiave.

Il vampiro cerca sempre nuove vittime, nuove donne da vampirizzare per mantenersi giovane, un giorno durante un’ora di svago nei pressi delle cascate due ragazze si allontanano e Luca (nipote del professore) che è invaghito di una di esse, decide di andare a cercarle e una volta trovate visto il cattivo tempo decide di rifugiarsi nel vecchio castello. Ad accoglierli c’è una misteriosa donna vestita con abiti antichi che gli invita a restare, la donna ha alle sue dipendenze uno strano servo, durante la loro permanenza al castello una delle ragazze sarà vampirizzata, da lì in poi sarà una dura lotta fra umani e vampiri, in cui Luca svolgerà il ruolo di eroe di turno. “L’amante del vampiro” per come è strutturato assomiglia molto ai film della Hammer ma il vampiro qui proposto si distacca nell’aspetto dal classico succhiasangue alla Bela Lugosi, qui spesso è un essere dai tratti deformi, molto freak, sempre alla ricerca di sangue per tornare ad un aspetto gradevole e giovanile (una doppia veste dunque…).

Nel film si gioca un po’ con il folklore vampiresco e le sue leggende, soprattutto nel momento in cui il professore raduna le giovani ballerine attorno a sè e come fosse un affettuoso nonno racconta loro leggende sui vampiri, e sul loro modo di agire. Buona la sequenza del funerale in cui una ragazza vampirizzata riapre gli occhi durante il suo trasporto funebre all’interno di una cassa con un vetro ad altezza volto, la cinepresa ci fà vedere la scena anche dalla sua prospettiva concludendosi quando cominciano a ricoprirla di terra (la sequenza in cui le ragazze si divertono facendo il bagno secondo me è un po inutile, o perlomeno poteva essere accorciata). Il castello del vampiro ricorda un po’ il diroccato maniero di Nosferatu, ma gli interni delle sale sono molto goticheggianti e ben curati, pieni di armature e candelabri, la sequenza in cui la vampira scende dalla scalinata per dare il benvenuto ai suoi ospiti è quanto di più “goticamente” classico si possa immaginare, da lacrime agli occhi.

La scena notturna al cimitero (per quanto ben realizzata), dove il vampiro uccide con un paletto una vampira nella bara risulta piuttosto incoerente in quanto si beffa delle regole del cinema horror mostrando un vampiro che uccide un suo simile, ma quando mai?! Anche in questo film è messo in mostra il forte legame fra il vampiro e le sue vittime,come nel caso di Luisa che attende con frenesia il suo seduttore-vampiro, in una sequenza condita da un leggero erotismo. Un film che nonostante diverse ingenuità si lascia guardare con piacere, un B-movie che non può mancare nella videoteca di nostalgici amanti di questo genere.

 

l’uccisione col paletto di frassino

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