INCUBO IN CORSIA (THE DEAD PIT)

REGIA: BRETT LEONARD

ATTORI: CHERYL LAWSON, JEREMY SLATE, STEPHEN GREGORY FOSTER, DANNY GOCHNAUER, GEHA GETZ

REPERIBILITÀ: BASSA, NON ESISTE AL MOMENTO UN VERSIONE ITALIANA DVD, LA VHS DELLA EAGLE HOME VIDEO SI TROVA DIFFICILMENTE

GENERE: MAD DOCTOR-ZOMBI MOVIE

ANNO: 1989

DISTRIBUZIONE ITALIANA: EAGLE HOME VIDEO

 

Incubo in corsia è un horror di fine anni 80 caratterizzato da un’atmosfera cupa e claustrofobica, ambientato in un manicomio pieno di anime in pena, dove una ragazza in preda ad un’amnesia cerca di ritrovare la memoria. Il film è quasi tutto girato in interni (ma ciò è un punto a favore visto il tipo di atmosfere che propone) già a partire dalla prima sequenza Gerald (un medico) scende nei fetidi sotterranei dell’ospedale pieni di teschi sparsi, topi e muffa sui muri. Qui Gerald trova un cadavere con il cranio semi-aperto e il petto ornato di strani simboli, proprio qui faremo conoscenza di un vero mad doctor: il Dott. Collin, intento a compiere terribili esperimenti prima di essere colto in flagrante dal suo assistente Gerald. L’assistente lo uccide con un colpo alla testa (resosi conto che Collin non era più tanto a posto di cervello) e sigilla i sotterranei con tutti i loro segreti, ovviamente il Dott.Collin sarà tutt’altro che fuori combattimento e lo dimostrerà nel resto del film. Successivamente con un salto temporale ci troviamo 20 anni dopo nello stesso ospedale, dove giunge Sara, una ragazza in preda ad amnesia, però la tipa dice invece di non aver semplicemente perso la memoria, ma che quest’ultima le è stata “tolta”. La prima scena splatter del film la possiamo vedere nel primo omicidio di Collin, dove il nostro caro dottore trapassa il cranio di un uomo con un punteruolo in una scena disturbante. Sara decide di affidarsi alle cure del Dott. Gerald con sedute di ipnosi, in queste sedute ricorda di essere legata in una sala operatoria mentre qualcuno gli apre il cranio per “rubarle” la memoria. Ovviamente nell’ala murata dell’ospedale sono rimaste sinistre presenze pronte a farsi vive, inoltre Sara comincia ad avere allucinazioni in cui vede, attraverso i vetri della sua finestra, il Dott. Collin nel parco. La ragazza fa amicizia con Cristian, un paziente, ma intanto la presenza di Collin si fà più pressante, andandosene in giro la notte col suo punteruolo (le uccisioni non sono fatte male) a mietere vittime, una di esse è un’infermiera che sparisce senza lasciare tracce, destando i primi sospetti nei due protagonisti. La figura del Dott.Collin è difficilmente catalogabile nel variegato mondo dei mostri in quanto si potrebbe definire un fantasma-zombi (in quanto tangibile), buona la sequenza tinta di humor nero in cui Collin lancia a Sara una testa mozzata dicendo: “sono il primario della chirurgia!“, è proprio questo grande humor nero che manca negli horror dei nostri giorni. Nelle sequenze in cui Sara è sotto ipnosi il regista aggiunge un tocco visionario al film, nella vicenda è presente anche una scena di possessione, infatti l’originalità di questo film sta nel riuscire a toccare diversi generi senza stonare troppo, quindi dopo l’episodio della possessione Gerald capisce la gravità della situazione. Sara però si sente prigioniera di Gerald (che non è poi così buono) e decide di fuggire con Cristian, così una notte riesce ad arrivare alla vecchia palazzina accanto all’ospedale, qui gli interni sono resi bene, grazie a muri scrostati, ombre lunghe e luci azzurrine che riescono a trasmettere un certo senso di inquietudine. Discreta la sequenza in cui Sara deve sfuggire al diabolico Dott. Collin in un classico gioco del gatto col topo per i tetri corridoi del vecchio ospedale, purtroppo anche Sara si ritroverà nella sala operatoria del Dott.Collin, e saranno cazzi amari. Buona la scena in cui gli aiutanti zombi di Collin escono da una infernale voragine nel pavimento come una legione, infatti nell’ultima mezz’ora il film prende addirittura una piega da zombi movie facendoci vedere anche un po’ di splatter (che non guasta mai) con zombi che sbranano gente e mangiano cervelli. Nel finale “zombesco” c’è molta azione e divertimento, la parte che riguarda gli zombi arriva inaspettatamente, rendendo il tutto più originale, come del resto lo è anche lo stratagemma col quale il male viene debellato, grazie ad una cisterna d’acqua molto “speciale”. Insomma ragazzi, un film poco conosciuto (in Italia mi piacerebbe sapere in quanti se lo ricordano) ma sicuramente da riscoprire.

PS: Brett Leonard girerà in futuro il più famoso “Il Tagliaerbe”, e non sono daccordo con la recensione fatta da un’altro sito (Malastrana vhs, che comunque rispetto) che definisce questo degno B-movie “un disastro eclatante”.

 

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