REGIA: ADAM MACDONALD

ATTORI: MISSY PEREGRYM, ERIC BALFOUR, NICHOLAS CAMPBELL, JEFF ROOP

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: SURVIVAL/ANIMAL HORROR

ANNO: 2014

DISTRIBUZIONE ITALIANA:  KOCH MEDIA

MOMENTI CLOU: 1) l’arrivo dell’ambiguo esploratore/guida 2) il ritrovamento delle impronte 3) la scena della lotta con l’orso 3) quando Jenn scende lungo la cascata

 

Adam Macdonald ha diretto diversi episodi di varie serie tv, girando solo un’altro film nel 2017: “Pyewacket”, questo “Backcountry” sta in bilico fra il survival e l’animal horror (senza però le solite mutazioni animali ecc…) anche se l’ago della bilancia sembra virare più sul primo genere. La trama è molto semplice, Jenn e Alex sono due fidanzati che decidono di trascorrere un weekend in montagna, immersi nella natura selvaggia, ma Alex sicuro di trovare Blackfoot Trail, (la zona dove intende fare una proposta di matrimonio alla sua fidanzata), si rifiuta di prendere una mappa, finendo col perdersi nel bosco dove i due dovranno vedersela con un orso. Nei primi minuti c’è il contrasto fra la rassicurante città (che si allontana progressivamente)e la natura selvaggia della foresta che si può facilmente trasformare in un inferno fatto di alberi a non finire e distanze enormi, tutto ciò è sottolineato da una colonna sonora piuttosto scarna e minacciosa, la fotografia si rivela uno dei punti di forza di questo film, molto curata, riesce a catturare bene i colori e le luci di questa natura incontaminata.

L’entrata in scena del terzo personaggio, un ambiguo pescatore (che metterà zizzania fra i due…) incontrato per caso mette fuori strada lo spettatore per quanto riguarda l’indirizzo che il film prenderà, le scene col misterioso personaggio sono realizzate in maniera molto semplice ma carica di tensione, grazie a dialoghi molto efficaci e doppi sensi pieni di ambiguità. L’orso è una presenza che entra nel film a piccoli passi , lasciando tracce sempre più evidenti e sempre più feroci, dall’impronta sul terreno al cervo sventrato (ottima scena spaltter) fino alla scena madre del film: la brutale lotta fra Alex e l’orso, una sequenza durissima che lascia poco spazio all’immaginazione, ottimi anche in questo caso gli effetti splatter, un realismo veramente superlativo, una scena carica di una drammaticità che in seguito traghetterà il film sul piano più strettamente survival. “Backcountry” è un film realizzato con pochi mezzi (e attori…) ma terribilmente efficace, dove soprattutto nella seconda parte emerge l’idea di una foresta ostile e labirintica, dove Jenn si vedrà costretta a sbarazzarsi della sua aura da ragazza di città per affrontare questo mondo ostile fatto di alberi e sangue, un film che ha diverse frecce nel suo arco capaci di soddisfare sia gli amanti del genere avventura-survival che quelli dell’animal horror più adrenalinico e violento.

Alex e Jenn si perdono nel bosco

Una scena splatter

L’incontro col misterioso personaggio solitario

 

 

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