REGIA: JOHANNES ROBERTS

ATTORI: MANDY MOORE, CLAIRE HOLT, MATTHEW MODINE, SANTIAGO SEGURA

REPERIBILITÀ: ALTA

GENERE: SURVIVAL/ANIMAL HORROR

ANNO: 2017

DISTRIBUZIONE ITALIANA:  ADLER ENTERTAIMENT

MOMENTI CLOU: 1) L’ARRIVO ALLA PERICOLANTE IMBARCAZIONE 2) L’IMMERSIONE NELLA GABBIA ARRUGGINITA 3) LA SEQUENZA DELLA NARCOSI

47 METRI è un survival del 2017 girato da Johannes Roberts, regista che si sta facendo notare grazie ad opere come: “F“, “Roadkill” (per la tv…), e il fantahorror “storage 24“, con questo 47 metri siamo nei dintorni del genere survival, con una classica situazione da brividi ed animali feroci. Rispetto ad altri prodotti di questo tipo  qui la regia sà il fatto suo, e la tensione è palpabile per quasi tutto il film. Intendiamoci però, 47 metri non presenta particolari spunti originali rispetto ad altri survival, ma è molto ben confezionato, Mandy Moore (Walk to remember,DR. Dolittle 2)  e Claire Holt (The vampire diaries, H2o) interpretano Lisa e Kate, due sorelle in vacanza in Messico (le cui diversità caratteriali creeranno efficaci contrasti…) che decidono di fare un’esperienza estrema (chissà perchè il Messico nei film è spesso teatro di esperienze al limite…), ovvero calarsi in mare dentro una gabbia metallica per ammirare gli squali a distanza ravvicinata e ovviamente la cosa non andrà per il meglio.

I survival a mio parere sono film in cui è facile immaginare l’evolversi della vicenda, spesso infatti presentano una trama poco articolate dove più che altro conta come viene dosata la tensione durante la vicenda, e come faranno i protagonisti a salvare la pelle, devo dire che questo film dosa molto bene la tensione, tenendo incollato lo spettatore grazie a sequenze claustrofobiche in fondo al mare, un abisso che diventa una prigione per le due sorelle. Molto buona la parte in cui assistiamo inconsapevolmente ( anche se uno spettatore attento e furbo potrebbe non farsi ingannare) agli effetti prodotti dalla narcosi da azoto, con una lunga sequenza che termina con un grande colpo di scena che ribalta le nostre aspettative. Questo film è superiore ad altri survival tipo “A drift” (fiacca variante/copia di “Open water”) o “Prey-la caccia è aperta” anche perchè in “47 metri” vi è più azione e una sceneggiatura più solida. Non deve essere stato facile girare alcune sequenze, come ad esempio quando le due sorelle sono circondate dagli squali ad un passo dalla meta, altro punto a favore del film è il fatto che finalmente ci vengono risparmiati squali in computer grafica optando per un realismo estremo e feroce, se siete amanti del genere survival andate a vederlo senza riserve.

Le sorelle in gabbia

I famelici squali

 

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